Ucraina Russia, le news sulla guerra di oggi 20 settembre. Referendum annessione Donbass - La Stampa

2022-09-24 03:58:39 By : Ms. Jessica Wei

La voce de La Stampa

Bombe su Zaporizhzhia, danni al raffreddamento della centrale nucleare. Il dissidente Navalny: «Reclutare i detenuti russi ricorda la Suicide Squad». Erdogan sollecita una «via d'uscita dignitosa». Crolla la Borsa

A CURA DI SILVIA STELLACCI, PASQUALE QUARANTA, Nicolò Guelfi

È il 209° giorno dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Crescono i timori in russi per la mobilitazione generale: salgono le ricerche di biglietti aerei per volare all’estero prima che Putin possa ordinare la chiusura dei confini e il divieto di lasciare il Paese. I mercati non hanno reagito bene alle preoccupazioni e gli indici della Borsa di Mosca sono crollati di oltre il 10% subito dopo l'annuncio dei referendum per l'annessione alla Russia nel Donbass e nella regione di Kherson. Missili russi sfiorano la centrale nucleare di Mykolaiv, le esplosioni sono avvenute a soli 300 metri dai reattori, come dichiara la compagnia statale ucraina Energoatom. Sferrati nuovi attacchi vicino Zaporizhzhia, dove si trova il sito della più grande centrale nucleare d’Europa. Il presidente Zelensky ha avvertito: «La Russia mette in pericolo il mondo intero».  Mosca respinge le accuse delle torture dei soldati russi a Izyum definendo le prove «menzogne». Ma proprio nelle ultime ore è stata trovata un’altra camera della tortura nella stessa città dell’oblast di Kharkiv: nella stazione di polizia gli inquirenti hanno rinvenuto un registro con un elenco dei detenuti e strumenti di tortura, fra cui cavi elettrici. Intanto, l’esercito informatico dell’Ucraina ha hackerato il sito della Compagnia militare privata russa Wagner: «Abbiamo ottenuto tutti i dati personali dei mercenari, ogni carnefice, assassino e stupratore dovrà affrontare una severa punizione. La vendetta è inevitabile», ha dichiarato il ministro della Trasformazione digitale di Kiev, Mikhail Fedorov. Dopo le parole di Viktor Orban nella sua contesa con l’Unione europea sul taglio dei fondi a Budapest (7,5 miliardi di euro), per una serie di violazioni allo stato di diritto, arriva la sponda dal Cremlino: «L'Ungheria mantiene una posizione sovrana su molte questioni, che accogliamo con favore. Continuiamo a monitorare da vicino la situazione» ha commentato il portavoce del governo, Dmitry Peskov. E sulla Crimea, Mosca minaccia: «È parte indivisibile della Russia e ogni pretesa sui territori russi riceverà un'adeguata risposta». Sul fronte economico, mai così caro il pane in Europa, che cresce del 18% ad agosto. Alla base del rincaro, rileva ancora Eurostat, soprattutto le conseguenze della guerra. La crisi alimentare globale aggravata dal conflitto è al centro delle discussioni dei leader mondiali alla 77esima Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York.

La vicepremier di Kiev – Vereshchuk: “Putin minaccia le democrazie, l’Italia non cada nei suoi inganni” Il retroscena – Cecchini dalla Russia, tentato omicidio a Biarritz del dissidente anti-Putin Come donare – Fondazione Specchio dei Tempi

Gli aggiornamenti ora per ora 22.30 – Il leader serbo-bosniaco Dodik da Putin: rafforziamo la collaborazione Il rafforzamento dei rapporti tra Russia e Republika Srpska (Rs), l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, è stato al centro di un incontro che il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik ha avuto in serata a Mosca con il presidente Vladimir Putin. Stando ai media russi, ripresi nel Paese balcanico, Dodik ha sottolineato l'importanza della collaborazione con Mosca che, a suo avviso, rafforza le posizioni dell'intera Bosnia-Erzegovina, e ha ringraziato Putin per il sostegno russo in primo luogo nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il presidente russo da parte sua ha augurato a Dodik successo nelle elezioni bosniache del 2 ottobre prossimo, nelle quali il leader serbo-bosniaco – che è membro serbo della presidenza tripartica di Bosnia-Erzegovina – è candidato alla presidenza della Republika Srpska. Nel colloquio si è parlato in particolare delle tematiche energetiche, e Gazprom – a margine della visita – ha garantito la prosecuzione delle forniture di gas alla Rs.

21.50 – Giallo sul discorso di Putin, Russia Today: andate a dormire Per ore diplomatici e giornalisti a Mosca hanno atteso un discorso alla nazione del presidente Vladimir Putin, che alcuni media indipendenti avevano annunciato per questa sera. Alla fine alcune fonti vicine al Cremlino hanno riferito che il discorso per questa sera non ci sarà, e che potrebbe invece aver luogo domani. In particolare, la caporedattrice di Russia Today, Margarita Simonyan, ha scritto sul suo canale Telegram: «Andate a dormire». In giornata si erano rincorse nella capitale russa voci secondo cui Putin avrebbe potuto annunciare una mobilitazione, parziale o generale, per rafforzare l'impegno militare di Mosca in Ucraina.

21.38 – Media, fonti vicine a Putin: discorso rinviato a domani Il discorso alla nazione del presidente russo, Vladimir Putin, è stato rinviato a domani. Lo riferisce Sky News a due ore e mezzo dall'orario previsto, le 19 italiane. Sky News cita un ex consigliere stretto del presidente russo, Serghei Markov, un politologo che ha dato l'annuncio del rinvio sul suo canale ufficiale Telegram. La notizia, aggiunge l'emittente britannica, sembrerebbe confermata da una breve dichiarazione pubblicata dall'editore del media statale russo Rt, Margarita Simonyan, la quale avrebbe semplicemente scritto su Telegram: «Andate a dormire».

21.30 – L’Ue condanna i referendum filorussi e minaccia nuove sanzioni «L'Ue condanna fermamente i referendum illegali programmati dai filorussi» precisando che «vanno contro le autorità ucraine legali e democraticamente elette, violano l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina e costituiscono una palese violazione del diritto internazionale». Lo afferma l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, annunciando che «la Russia, la sua leadership politica e tutti coloro che sono coinvolti in questi referendum e in altre violazioni del diritto internazionale in Ucraina saranno ritenuti responsabili e verranno prese in considerazione ulteriori misure restrittive contro Mosca».

21.06 – Attesa per il discorso di Putin, cancellato il tweet che ne annunciava l’orario I media russi avevano scritto che si attendeva in serata un discorso di Vladimir Putin alla nazione, proprio nel giorno in cui sono stati annunciati i referendum della prossima settimana per l'annessione dei territori occupati russi. Ed era anche stato pubblicato un tweet dell'emittente di stato Rt che dava l'ora, le 20 di Mosca, le 19 in Italia. Il discorso non è però arrivato all'ora indicata e sarebbe stato anche cancellato il tweet con l'orario, fa notare il sito di Sky news Uk. 

21.00 – Biden nomina una donna nuova ambasciatrice a Mosca Il presidente americano Joe Biden ha nominato Lynne M. Tracy nuova ambasciatrice in Russa. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. La diplomatica prende il posto di John Sullivan che ha lasciato l'incarico a sorpresa a inizio settembre.

20.55 – Kiev: due civili uccisi nei raid russi nella regione di Kharkiv Due civili sono stati uccisi e altri nove sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti russi del distretto di Kupiansk, nella regione di Kharkiv. Lo ha annunciato Oleh Syniehubov, il capo dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv, riporta Ukrinform. «A seguito dei bombardamenti del villaggio di Hrushivka, nel distretto di Kupiansk, sono morte due persone. Nove civili, tra cui quattro bambini, sono rimasti feriti», si legge nel rapporto.

20.50 – Von der Leyen: inaccettabile tentativo russo di cambiare i confini di Kiev «Non riconosceremo mai il tentativo della Russia di legittimare la sua occupazione illegale e brutale dei territori ucraini». Così la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, condanna i piani di Mosca di svolgere referendum nel territori occupati in Ucraina. «Cercare di cambiare i confini dell'Ucraina è completamente inaccettabile – ha aggiunto parlando con la Dpa a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu – ed una chiara violazione della carta dell'Onu e dell'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina».

20.38 – Filorussi: esplosioni in serata a Melitopol Il consigliere dell'amministrazione regionale di Zaporizhzhia, Vladimir Rogov, ha avvertito che «questa sera a Melitopol nella regione di Zaporizhzhia sono state sentite esplosioni». Lo riporta la Tass. «Secondo le informazioni preliminari, il sistema di difesa aerea sta funzionando», ha scritto sul suo canale Telegram.

20.15 – Macron: le azioni di Mosca possono aprire la strada ad altre invasioni nel mondo «La Russia ha deciso di lanciare l'invasione dell'Ucraina ha rotto la sicurezza collettiva e deliberatamente violato la carta dell'Onu». Lo ha detto Emmanuel Macron, nel suo intervento all'Assemblea Generale dell'Onu, sottolineando che in questo modo la Russia ha deciso di «aprire ad altre possibili guerre di invasione in Europa, Africa, Asia, in America Latina». Il presidente francese ha ricordato che «mentre vi parlo vi sono truppe russe in Ucraina, e non truppe ucraine in Russia, questi sono i fatti».

19.50 – Truss vede Macron: uniti contro ricatti energetici russi Liz Truss ed Emmanuel Macron sono in sintonia nell'esaltare e considerare «impressionanti le avanzate» sul terreno delle forze ucraine di fronte a quelle russe negli ultimi giorni; e sulla necessità che «gli amici e gli alleati» non cessino di «sostenere Kiev militarmente, economicamente e politicamente». Lo sottolinea Downing Street, dando conto di un primo incontro avuto dalla neo premier britannica con il presidente francese a margine dei lavori dell'Onu a New York. Piena intesa, secondo Londra, pure sull'impegno a «lavorare insieme per mettere fine alla dipendenza energetica» europea dalla Russia. E per «continuare a dimostrare che il ricatto economico di Vladimir Putin su energia e cibo non avrà successo», nonostante «il difficile inverno, e l'enorme incertezza sulle forniture energetiche e sul costo della vita, che i nostri popoli hanno di fronte».

19.30 – Pentagono: referendum? Una mossa per distrarre dalle difficoltà L'annuncio dei referendum per l'annessione alla Russia nelle aree occupate in Ucraina è una mossa «semplicemente un'operazione di informazione, tesa a distrarre dalla situazione difficile in cui si trovano al momento le forze militari russe». Lo ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, sottolineando che quella dei referendum una mossa tipica del «manuale» della Russia, già attuata nel 2014 con l'annessione della Crimea. «Nessuno considererà questi referendum farsa come credibili e gli Stati Uniti certamente non riconosceranno nessun risultato di nessuna elezione farsa», ha aggiunto.

19.25 – Macron: referendum russi sono una farsa Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito una «farsa» l'annuncio di referendum in quattro regioni separatiste dell'Ucraina, dicendo che non avranno «conseguenze legali». «Penso sia una farsa quanto annunciato dalla Russia – ha detto a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu – L'unica cosa che esiste è la guerra decisa dalla Russia, la resistenza dell'Ucraina e la fine della guerra che vogliamo».

19.20 – Mosca: bombe su Zaporizhzhia, danni al raffreddamento della centrale Il bombardamento del territorio della centrale nucleare nella zona della regione di Zaporizhzhia sotto il controllo della Russia ha provocato oggi danni a un edificio e al sistema di raffreddamento della centrale nucleare: lo ha dichiarato il servizio stampa dell'amministrazione cittadina, citato dalle agenzie russe. «Sono stati danneggiati un edificio speciale, il sistema di raffreddamento e una mensa, dove erano presenti i dipendenti della centrale elettrica all'inizio dell'attacco», ha dichiarato il servizio stampa. Non ci sono feriti né tra i dipendenti della centrale né tra i militari della Guardia russa che la sorvegliano.

18.33 –  Navalny: reclutare i detenuti russi richiama Suicide Squad «Una sorta di Suicide Squad»: così il dissidente russo Alexei Navalny ha definito la decisione di Mosca di arruolare i detenuti per mandarli a combattere in Ucraina. Cosa potrebbe riuscire a fare, si è chiesto Navalny, un esercito composto da «assassini, ladri, briganti». I film della Dc Comics vedono come protagonisti dei supercriminali imprigionati ingaggiati dal governo degli Stati Uniti per operazioni segrete, probabilmente mortali. Il riferimento è al video circolato nei giorni scorsi nel quale un alleato del presidente russo Vladimir Putin, Yevgeny Prigozhin, a capo del gruppo Wagner, parla a un grande gruppo nell'area esterna di una prigione a Yoshkar-Ola, nella Russia occidentale. «Si afferma che per partecipare alla guerra sono necessari assassini, ladri, briganti. E per qualche ragione molti hanno l'impressione che queste categorie di detenuti siano una sorta di combattenti brutali. Un po' come in Suicide Squad», ha detto Navalny.

18.16 – Stoltenberg: la guerra resta tale con il referendum farsa «I referendum fittizi non hanno legittimità e non cambiano la natura della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. L'annuncio dei referendum nelle zone ucraine occupate dalle forze russe rappresenta invece «un'ulteriore escalation nella guerra di Putin. La comunità internazionale deve condannare questa palese violazione del diritto internazionale e rafforzare il sostegno all'Ucraina», ha aggiunto Stoltenberg.

Sham referendums have no legitimacy & do not change the nature of #Russia’s war of aggression against #Ukraine. This is a further escalation in Putin’s war. The international community must condemn this blatant violation of international law & step up support for Ukraine. pic.twitter.com/NdcN3tO6Sy

17.40 – Atteso in serata il discorso Putin sul referendum nei territori occupati Vladimir Putin dovrebbe tenere questa sera verso le 20 ora di Mosca (le 19 in Italia) un discorso riguardo la questione dei referendum che le autorità filorusse nelle regioni del Sud-est e Sud dell'Ucraina occupate intendono tenere nei prossimi giorni, dal 23 settembre. È quanto riferiscono vari media russi e quanto hanno confermato fonti vicine al Cremlino al sito Rbc.ru. Oltre a Putin potrebbe parlare anche il ministro della Difesa Sergej Shoigu potrebbe parlare stasera. Oggi la Duma ha intanto approvato nuove leggi riguardanti la mobilitazione dei militari di leva.

17.38 – Kiev, due nuove stanze della tortura russe in regione Kharkiv Le forze ucraine hanno scoperto due nuove stanze della tortura usate dai russi nel villaggio di Kozacha Lopan, nella regione di Kharkiv. L'area è stata liberata dagli ucraini all'inizio di questo mese. Lo rendono noto i pubblici ministeri di Kiev che hanno ispezionato gli scantinati dove venivano commesse le torture. Lo riporta Ukrinform. «Oggi i pubblici ministeri dell'ufficio del procuratore distrettuale di Derhachivsky nella regione di Kharkiv hanno ispezionato due sotterranei nel villaggio di Kozacha Lopan, dove l'esercito russo ha torturato i civili durante l'occupazione», si legge nella dichiarazione. I russi hanno allestito camere di tortura nei sotterranei della stazione ferroviaria e di un negozio locale.

17.30 – Colloquio telefonico Zelensky-Erdogan Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su Twitter di aver avuto un colloquio telefonico con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan. «Abbiamo discusso delle attuali questioni di sicurezza», ha spiegato il leader di Kiev.

17.14 – Scholz: referendum di annessione sono una farsa dei russi inaccettabili I referendum «farsa» della Russia per l'annessione del Donbass in Ucraina «sono inaccettabili»: lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che a fine giornata interverrà all'assemblea generale dell'Onu poco prima del premier italiano Mario Draghi.

16.44 – Filorussi, referendum in regione Zaporizhzhia solo il 23/9

Il referendum per «la secessione dall'Ucraina, la creazione di uno Stato e la sua adesione» alla Federazione russa della regione ucraina di Zaporizhzhia si svolgerà solo nella giornata del 23 settembre. Lo si evince dal decreto citato dalla Tass. Nelle altre regioni sotto il controllo di Mosca, Kherson, Donetsk e Lugansk, il referendum si svolgerà invece dal 23 al 27 settembre.

16.22 – Gentiloni, referendum di Putin insulto a democrazia e Onu «I referendum di Putin in Ucraina per annettere territori occupati con le armi sono un insulto alla democrazia e alle Nazioni Unite». Lo scrive su Twitter il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni.

15.54 – Kiev, referendum illegali non fermeranno controffensiva ucraina «I russi hanno deciso di rispondere in modo asimmetrico alla controffensiva ucraina, pensando che i 'referendum' illegali fermeranno gli Himars e le forze armate dal distruggere gli occupanti sulla nostra terra. Vuoi davvero spendere il tempo necessario per scappare per un nuovo show? Prova... sarà interessante». Lo scrive su Twitter Mikhailo Podolyak, uno dei consiglieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo l'annuncio dei filorussi di tenere referendum per l'annessione alla Russia nei territori ucraini occupati nei prossimi giorni.

Russians decided to respond asymmetrically to counteroffensive. Thinking that illegal "referendum" will stop HIMARS and the Armed Forces from destroying occupiers on our land. Do you really want to spend the time needed to escape for a new show? Try...It will be interesting...

15.15 – Media, Kiev vuole chiedere a Onu tribunale stile Norimberga Il governo di Kiev spera di utilizzare il palcoscenico della 77/ma assemblea generale dell'Onu, che si apre oggi, per sostenere la propria richiesta di un tribunale speciale contro i crimini di guerra russi in Ucraina, sullo stile di quello di Norimberga. Una richiesta resa ancora più urgente dalla scoperta di nuove atrocità a Izyum. Lo ha detto a Politico Andriy Smyrnov, vice capo dell'ufficio del presidente Volodimir Zelensky, che interverrà domani in aula con un video registrato. «Vogliamo assicurarci che i responsabili di quei crimini contro l'Ucraina siano chiamati a rendere conto delle loro responsabilità e questo significa che la più alta leadership politica e militare deve essere considerata responsabile», ha detto a Politico Andriy Smyrnov.

15.10 – Ucraina: Borrell, Mosca rilasci membri Osce condannati a Luhansk «Vorrei richiamare l'attenzione sui due membri del personale Osce della missione speciale di monitoraggio in Ucraina che sono stati condannati a 13 anni di carcere a seguito di un cosiddetto procedimento legale a Luhansk. Devono essere immediatamente rilasciati senza condizioni». Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, dopo l'incontro informale dei ministri degli Affari esteri dell'Ue, a New York. «La Russia deve cessare immediatamente l'occupazione» intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. «Siamo favorevoli all'istituzione di una zona di protezione per la sicurezza nucleare, come proposto dal direttore generale dell'Aiea, Grossi, nella sua relazione successiva alla visita», ha aggiunto Borrell.

15.05 – Putin propone di migliorare l’equipaggiamento militare russo osservando l’Occidente La Russia «dovrebbe e può studiare l'equipaggiamento militare dell'Occidente, che viene utilizzato in Ucraina per migliorare il proprio in modo rapido ed efficiente». Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con i capi delle imprese del settore della Difesa. Lo riporta Ria Novosti.

14.55 –  Mariupol, «135 bambini ucraini portati in Russia dal Donetsk». Andriushchenko: «Ora sono detenuti in campo vicino Mosca» «La Russia continua a rubare i bambini da Mariupol e dalla regione di Donetsk: 135 bambini sono stati portati a Mosca da un aereo del Ministero della Difesa russo. Si sa con certezza di almeno una bambina di tre anni di Mariupol», ha scritto su Telegram il consigliere del sindaco della città in esilio Petro Andriushchenko, riportato da Ukrinform. Secondo le informazioni ottenuto da Andriushchenko, «i bambini riceveranno immediatamente la cittadinanza russa. I russi intendono reinsediare i bambini ucraini presso famiglie russe ad Astrakhan, Voronezh, Kursk, Mosca, Murmansk e altre regioni. Attualmente i bambini sono detenuti in un campo vicino Mosca. Il commissario russo per l'infanzia Lvova-Belova continua a guidare il programma di rapimento dei bambini ucraini». Secondo i dati dell'intelligence di Kiev, gli invasori hanno prelevato dall'Ucraina 2.161 bambini con lo status di «privi di cure parentali». Cinquantacinque bambini sono stati restituiti. È molto difficile calcolare quanti bambini siano stati sottratti alle loro famiglie.

14.50 – Borsa di Mosca crolla ad annuncio referendum

Gli indici della Borsa di Mosca sono crollati di oltre il 10% subito dopo l'annuncio dei referendum per l'annessione alla Russia nel Donbass e nella regione di Kherson. Successivamente c'è stata una parziale ripresa, con l'indice Moex che poco dopo le 15 ora locale (le 14 in Italia) segnava un arretramento di quasi l'8% e quello Rts in calo del 7,76%.

14.40 – Cresce la paura di mobilitazione generale in Russia: i cittadini cercano biglietti aerei per l’estero Il corrispondente del Guardian a Mosca Andrew Roth scrive su Twitter che: «Ho appena visto il sito russo di biglietti aerei Aviasales ha un'opzione per la destinazione: "Ovunque io possa andare". Oggi si sta sicuramente allenando, perché molti temono ancora una volta che Putin stia per annunciare la mobilitazione e chiudere le frontiere».

Just saw Russian air ticket site @aviasales has an option for destination: "Wherever I can go". It's definitely getting a workout today as many fearing again that Putin is about to announce mobilization and close the borders.

14.30 – Referendum anche in regione di Kherson dal 23 a 27 settembre Un referendum sull'annessione alla Russia si svolgerà anche nella regione di Kherson, in Ucraina, dal 23 al 27 settembre. Lo annuncia Vladimir Saldo, capo dell'amministrazione civile-militare della regione occupata dai russi, citato da Interfax.

14.07 – Presto referendum di annessione alla Russia anche in regione Zaporizhzhia Anche nella regione meridionale ucraina di Zaporizhzhia, oltre a quella di Kherson e di Luhansk, nei prossimi giorni si potrebbe tenere un referendum per l'adesione alla Russia. Lo scrive l'agenzia di stampa russa Ria Novosti citando il presidente del movimento «Siamo insieme alla Russia» Vladimir Rogov. «Nei prossimi giorni potrebbe esserci una votazione. Vogliamo certezza e un futuro stabile e felice. Attendiamo con impazienza l'annuncio del voto. Siamo pronti a esercitare il nostro diritto all'autodeterminazione e a porre fine alla questione dell'appartenenza territoriale del territorio di Zaporizhzhia», ha detto Rogov. Oggi a Melitopol si è tenuto il congresso dei cittadini della regione di Zaporizhzhia per discutere dello svolgimento di un referendum sull'adesione alla Russia. «Il referendum si terrà e nessuno potrà annullarlo. Le regioni di Kherson e Zaporizhzhia, così come tutti i territori liberati, diventeranno presto parte della Federazione Russa», ha inoltre affermato Kirill Stremousov, "vice capo" dell'"amministrazione" della regione di Kherson.

13.50 – Referendum di annessione alla Russia anche in regione Donetsk 23-27 settembre Così come nella regione di Luhansk anche nell'autoproclamata Repubblica di Donetsk dal 23 al 27 settembre si terrà un referendum per l'annessione alla Russia. Lo riporta l'agenzia Tass citando il Consiglio popolare dell'autoproclamata repubblica filorussa.

13.25 – Kiev: Russia minaccia con referendum e pene più dure per i renitenti, ma ha paura «Ricatto ingenuo con minacce e storie dell'orrore di 'referendum' e 'mobilitazioni' di chi sa combattere solo contro bambini e persone pacifiche. Ecco come appare la paura della sconfitta. Il nemico ha paura, manipola primitivamente. L'Ucraina risolverà la questione russa. La minaccia può essere eliminata solo con la forza». Così il capo dell'Ufficio del presidente ucraino Zelensky, Andriy Yermak, commenta su Telegram l'annuncio di referendum nelle regioni occupate e l'inasprimento della Duma delle pene in caso di renitenti alla leva di «mobilitazione generale».

13.05 – Duma approva emendamenti su mobilitazione e legge marziale La Duma russa ha approvato tre emendamenti al codice penale che introducono i concetti di «mobilitazione», «diritto marziale», «tempo di guerra» e «conflitto armato». Lo riporta Interfax. Gli emendamenti introducono una serie di nuovi articoli, in particolare «Resa volontaria» e, precisa Ria Novosti, prevedono pene dai 5 ai 10 anni di reclusione per «abbandono non autorizzato di una unità o posto di servizio» o per «la mancata presentazione» in servizio per un periodo di oltre un mese. Tutto ciò «durante un periodo di mobilitazione o legge marziale, in tempo di guerra o in situazioni di conflitto armato o conduzione di ostilità». Si prevedono inoltre pene fino a 5 anni di reclusione per la distruzione di armi in tempo di guerra e fino a 15 anni per azioni di saccheggio durante la legge marziale.

13.01 – Parlamento di Lugansk approva referendum annessione a Russia Il Parlamento dell'autoproclamata Repubblica di Lugansk, nell'est dell'Ucraina, ha approvato all'unanimità una legge per indire un referendum per l'annessione alla Russia. Lo riferiscono le agenzie russe.

12.55 – Stato maggiore Difesa: riverbero crisi su Mediterraneo «La pace è messa in discussione dalla crisi ucraino-russa, ma soprattutto questa crisi si sta riverberando sul Mediterraneo allargato nella nostra zona di interesse. E dopo, quando probabilmente si avrà la pace tra Russia e Ucraina, ci sarà un ulteriore riverbero nel nostro Mediterraneo allargato. Su questo dobbiamo prepararci, essere pronti, e lo strumento militare deve essere orientato in questa direzione, avere una forte spinta alle interforze come stiamo facendo». Lo ha detto il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, intervenendo alla cerimonia di consegna dei brevetti ai piloti della Aeronautica militare, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

12.40 – Ministra Finlandia: Kiev deve vincere la guerra «La nostra priorità numero uno è che l'Ucraina vinca questa guerra. Dobbiamo aiutarla con tutti i mezzi a disposizione: la Finlandia è pronta ad aiutarla». Lo dice la ministra finlandese per gli Affari Europei Tytti Tuppurainen, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Generali.

12.36 – Putin: sforzi Usa di mantenere dominio globale destinati a fallire Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che gli sforzi degli Stati Uniti per preservare il loro dominio globale, sono destinati a fallire. Parlando mentre riceveva le credenziali dagli ambasciatori esteri a Mosca, Putin ha affermato che «lo sviluppo obiettivo verso un mondo multipolare deve affrontare la resistenza di coloro che cercano di preservare la propria egemonia negli affari globali e controllare tutto: America Latina, Europa, Asia e Africa». Secondo Putin «l'egemone ci riesce da parecchio tempo, ma non può andare avanti all'infinito, a prescindere dagli sviluppi in Ucraina».

12.10 – Filorussi di Kherson ufficializzano il referendum per annessione alla Russia I filorussi della regione di Kherson, in Ucraina, hanno dichiarato di aver deciso di indire un referendum sull'adesione alla Russia, come ha affermato martedì il capo separatista della regione. Anche lo speaker del parlamento russo ha dichiarato che sosterrà la decisione dei cittadini se voteranno per l'adesione alla Russia. «Cari residenti della regione di Kherson. Dopo aver considerato gli appelli delle organizzazioni pubbliche e dei residenti della regione, la dirigenza dell'amministrazione ha deciso di indire un referendum sull'ingresso nella Federazione Russa», ha affermato il capo dell'amministrazione filorussa Vladimir Saldo in un comunicato.

12.04 – Putin: sosteniamo impegno degli ambasciatori a favore del dialogo Il presidente russo Vladimir Putin, incontrando gli ambasciatori stranieri durante la cerimonia di consegna delle credenziali, ha promesso di sostenere gli ambasciatori stranieri nelle loro iniziative per rafforzare le relazioni dei loro Paesi con la Russia. «Immaginiamo – ha detto Putin secondo quanto riporta Tass – che vi concentrerete sull'espansione del dialogo politico, dei legami commerciali ed economici, sull'approfondimento degli scambi culturali e umanitari e sui contatti interpersonali. E siamo sinceramente interessati a che il lavoro delle ambasciate da voi dirette in questi settori chiave abbia successo».

11.57 – Putin: “Non devieremo da nostro corso sovrano” «Per quanto riguarda la Russia, non devieremo dal nostro corso sovrano, in quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, intendiamo promuovere ulteriormente un'agenda internazionale unificante, contribuire alla ricerca di risposte efficaci alle numerose sfide e minacce del nostro tempo, e contribuire alla risoluzione di acuti conflitti regionali». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin alla cerimonia di presentazione delle credenziali da parte degli ambasciatori stranieri. Lo riporta Ria Novosti.

11.45 – Iniziativa filorussi Kherson per referendum annessione Il Consiglio generale provinciale filo-russo di Kherson ha presentato un'iniziativa per tenere «un referendum immediato» sull'adesione alla Russia. «Penso che il referendum si terrà il prima possibile», ha detto Vladimir Ovcharenko, presidente del Consiglio.

11.42 – Con solidarietà Ue export di 12 milioni tonnellate di cereali  Da aprile a oggi l'Ucraina ha potuto esportare 11,6 milioni di tonnellate di cereali, semi oleosi e prodotti a base di semi, via terra, grazie ai "corridoi della solidarietà" organizzati dall'Ue. Sono i numeri riferiti dal Commissario europeo all'agricoltura Janusz Wojciechowski ai ministri nella riunione informale di Praga. Di questi oltre undici milioni di tonnellate di derrate, tre milioni sono state esportate soltanto nel mese di agosto, soprattutto grazie agli sforzi di Romania e Polonia.

11.40 – Luhansk: forze di Kiev confermano attacchi contro obiettivi russi I militari ucraini confermano attacchi nelle aree della regione di Luhansk dove, evidenzia la Cnn, le forze russe si stanno ridistribuendo a seguito della ritirata dalla vicina regione di Kharkiv. Nel consueto aggiornamento su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine riferisce di perdite per i russi in un attacco contro la località di Novoaidar nella regione di Luhansk, affermando che «una cinquantina di unità di equipaggiamento militare sono state distrutte e danneggiate e che sono state distrutte munizioni». Inoltre, «nei pressi della località di Svatove, unità delle Forze di difesa hanno colpito l'area in cui erano concentrate le riserve del nemico ed è noto che è morto il 70% del personale che era nella struttura».

11.33 – Onu: Baerbock, perseguiremo crimini orribili commessi in Ucraina Al Palazzo di Vetro si discuterà anche di come affrontare e perseguire «gli orribili crimini commessi in nome della Russia in Ucraina». Lo afferma, in vista del dibattito generale alle Nazioni Unite, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, secondo la quale un tema centrale sarà anche «la situazione delle centrali nucleari ucraine, che Mosca sta usando come merce di scambio in questa guerra, accettando così ogni giorno la possibilità di una catastrofe per milioni di persone». Ma la numero uno della diplomazia tedesca intende anche allargare lo sguardo alle conseguenze più ampie del conflitto: «La brutalità della guerra di aggressione russa e la sua minaccia all'ordine di pace dell'Europa non ci fanno dimenticare che i suoi effetti drammatici in molte regioni del mondo sono come guardare attraverso un vetro incandescente», ha dichiarato Baerbock, con ciò ricordando che la Germania si è impegnata a sostenere gli Stati più colpiti dal cambiamento climatico e dalla crisi alimentare.

11.30 – Truss: Putin condanna l’Europa a un inverno duro, ma non cediamo Il presidente russo Vladimir «Putin ha consegnato milioni di europei a un inverno più freddo e più duro, avendo chiuso i rubinetti del gasdotto Nord Stream». Lo riconosce Liz Truss in un passaggio del suo imminente intervento all'Onu, anticipato da Downing Street nelle ore in cui la neo premier Tory britannica, chiusesi ieri le commemorazioni ufficiali per la morte della regina Elisabetta, è in partenza per New York. Truss insiste peraltro a incoraggiare gli alleati occidentali a non piegarsi di fronte a Mosca in Ucraina, e a «lavorare insieme per mettere fine una volta per tutte alla dipendenza dall'energia russa»: fattore con cui il Cremlino «sta manipolando fin troppe vite in Ucraina, in Europa e nel mondo». L'erede di Boris Johnson, nel testo del suo discorso, conferma poi l'impegno di Londra a sostenere – anche militarmente – Kiev; e a stanziare 2,3 miliardi di sterline complessive per l'Ucraina nel 2023, stessa cifra del 2022. Non senza evocare come «ispirazione le vittorie delle ultime settimane» attribuite sul terreno alle forze ucraine. «Il mio messaggio al popolo ucraino – conclude – è questo: il Regno Unito continuerà a essere dietro ciascun vostro passo. La vostra sicurezza è la nostra sicurezza».

11.10 – Via libera dell’Ue ad altri 5 mld di prestiti a Kiev Il Consiglio dell'Ue ha adottato oggi formalmente la decisione di fornire urgentemente 5 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria all'Ucraina. Il 9 settembre i ministri delle Finanze dell'Ue hanno concordato una dichiarazione a sostegno di questi ulteriori 5 miliardi di euro di assistenza per l'Ucraina in occasione della riunione informale del Consiglio Ecofin a Praga. Oggi, questa ulteriore assistenza è stata formalmente adottata, dopo che i necessari passaggi formali sono stati completati in soli 11 giorni. Questa assistenza macrofinanziaria di 5 miliardi di euro – spiega il Consiglio in una nota – sarà fornita all'Ucraina sotto forma di prestiti a lungo termine altamente agevolati. Costituisce la seconda fase dell'attuazione della prevista assistenza macrofinanziaria completa dell'Unione europea all'Ucraina per un importo fino a 9 miliardi di euro, annunciata dalla Commissione europea nella sua comunicazione del 18 maggio 2022 e approvata dal Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022.

10.50 – Cremlino: al momento non si intravede soluzione diplomatica Al momento non ci sono prospettive di una soluzione politica e diplomatica della situazione in Ucraina. È quanto ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all'agenzia di stampa russa Interfax, che lo riporta sul suo sito. «Al momento prospettive del genere non sono visibili», ha detto Peskov.

10.25 – Cardinale Krajewski: Non ci sono le parole né le lacrime «Non ci sono le parole, né le lacrime». Il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa inviato per la quarta volta in Ucraina, racchiude in questa frase il senso di una giornata difficile, quella vissuta ieri davanti alle fosse comuni di Izyum. Oggi il cardinale lascia Kharkiv per recarsi a Kiev, ultima tappa di questa missione in Ucraina. A Izyum «abbiamo assistito a una “celebrazione”, possiamo dire così, dove cinquanta uomini giovani, soprattutto poliziotti, vigili del fuoco, soldati vestiti con tute bianche scavavano e portavano via dalle tombe, spesso comuni, le salme dei poveri ucraini uccisi, qualcuno tre-quattro mesi fa, qualcuno appena sepolto lì». «Lo so, c'è la guerra – spiega il cardinale Krajewski ai media vaticani – e la guerra non conosce la pietà, ci sono anche i morti. Certo che vederne così tanti in una zona è una cosa difficile da raccontare, da spiegare».

10.05 – Truss: da Gb almeno 2,6 mld nel 2023 per la guerra Il Regno Unito spenderà almeno 2,3 miliardi di sterline, circa 2,6 miliardi di euro, per l'Ucraina nel 2023. E' il messaggio che il primo ministro Liz Truss invierà dall'assemblea dell'Onu che segna il suo primo viaggio all'estero da leader del paese. Secondo quanto riporta il Financial Times, Truss assicurerà che il Regno Unito uguaglierà o supererà i 2,6 miliardi impegnati quest'anno per la guerra in Ucraina contro la Russia. Dall'Onu Truss chiederà ai Paesi occidentali di rafforzare il sostegno a Kiev alla luce dei suoi recenti successi.

09.56 – Estonia: Russia colpevole di crimini di guerra La Russia deve essere ritenuta «responsabile di crimini di guerra» per quanto commesso in Ucraina. Lo ha affermato ieri il ministro degli Esteri Urmas Reinsalu durante un incontro con il sottosegretario dell'ONU Rosemary Di Carlo. «Nel corso di una guerra che si sta protraendo da più di sei mesi, – ha detto il ministro, che si trova a New York per partecipare all'apertura della LXXVII Assemblea Generale dell'ONU – in Ucraina abbiamo assistito ad attacchi deliberati e all'uso di brutali violenze nei confronti dei civili, così come a saccheggi, arresti e deportazioni, senza pietà nemmeno per i bambini». A tal proposito, Reinsalu ha presentato a Di Carlo una dichiarazione ufficiale del Parlamento estone (Riigikogu) in cui la Russia viene accusata di crimini di guerra e genocidio. In essa, si richiede inoltre che la comunità internazionale si impegni a non lasciare questi crimini impuniti e proceda all'istituzione un tribunale speciale.

09.47 – Erdogan: Putin vuole fermare la guerra il prima possibile «In Uzbekistan», a margine del summit di Samarcanda dell'Organizzazione della cooperazione di Shanghai (Sco), «ho avuto "colloqui molto approfonditi" con il presidente russo Vladimir Putin» e «mi ha dimostrato di essere disposto a porre fine a questa situazione il prima possibile». «E' stata questa la mia impressione». Lo ha detto il leader turco Recep Tayyip Erdogan in un'intervista alla Pbs a poche ore dal suo intervento all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York mentre prosegue il conflitto in Ucraina dopo l'invasione russa. Erdogan, convinto che «nessuna invasione possa essere giustificata», ha parlato dello «scambio di 200 prigionieri previo accordo tra le parti» e di quello che considera «un passo significativo». Per la «pace» in Ucraina, ha aggiunto, «diventerà molto importante la restituzione dei territori oggetto dell'invasione». «Le terre che sono state invase verranno restituite all'Ucraina», ha incalzato, parlando anche della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. «Abbiamo chiesto la riconsegna della Crimea ai loro legittimi proprietari», ha ribadito.

09.36 – Mosca: referendum per annessione Donbass vanno fatti «I referendum nel Donbass sono di grande importanza non solo per la protezione sistemica dei residenti della Repubblica del Lugansk e del Donetsk e di altri territori liberati, ma anche per il ripristino della giustizia storica». Così il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, spinge su Telegram a fare i referendum di annessione nelle cosiddette repubbliche separatiste filorusse in Ucraina. «L'invasione del territorio della Russia è un crimine che consente l'uso di tutte le forze di autodifesa», aggiunge spiegando che per questo i referendum «sono così temuti a Kiev e in Occidente» e «devono essere tenuti».

09.19 – Da Luhansk accuse a Kiev: sette morti in attacco, 3 erano bambini Sette persone, compresi tre bambini, sono morte a causa di un bombardamento che ha colpito la località di Krasnorichenske, zona della regione di Luhansk controllata dai russi. Lo riporta l'agenzia russa Tass, citando funzionari nell'area nominati dai russi che accusano gli ucraini. Da ieri, ha evidenziato il Guardian secondo gli annunci degli ucraini, la Russia non ha più il controllo totale della regione di Luhansk dopo che le forze di Kiev hanno fatto sapere della riconquista di una località vicina alla città di Lysychansk. Il giornale ha scritto una «vittoria piccola ma simbolica» dopo che il governatore ucraino di Luhansk, Serhiy Haidai, ha annunciato che Bilohorivka, «sobborgo di Lysychansk», è sotto il «controllo totale» delle forze di Kiev.

08.50 – Kiev usa carri armati abbandonati dai russi in controffensiva L'Ucraina sta utilizzando carri armati abbandonati dai russi per consolidare la propria presenza nei territori riconquistati nel mezzo della controffensiva in corso nel nord-est del paese. Lo riferisce l'Istituto per lo studio della guerra con sede a Washington. L'istituto, citando fonti russe, ha affermato che l'Ucraina starebbe utilizzando carri armati T-72 russi abbandonati mentre cercava di spingersi nella regione occupata di Luhansk. All'inizio di questo mese, l'Ucraina ha lanciato la sua controffensiva, spingendosi nel territorio intorno fino alla sua seconda città più grande di Kharkiv. Video e foto avrebbero mostrato le truppe ucraine che sequestravano carri armati, munizioni e altre armi lasciate dalle truppe di Mosca in ritirata.

08.35 – Kiev: distrutto traghetto per trasporto soldati russi attraverso il fiume Dnieper Le forze armate ucraine hanno affondato un traghetto che trasportava truppe e attrezzature russe attraverso il fiume Dnieper, nei pressi di Nova Kakhovka, nella regione di Kherson. Lo riferisce il Kyiv Independent. In una dichiarazione su Facebook, l'esercito ucraino ha affermato che: «I tentativi di costruire un passaggio non hanno resistito al fuoco delle forze ucraine e sono stati fermati».

08.30 – Usa: in futuro non è esclusa la fornitura di tank È «certamente sul tavolo» la possibilità che gli Stati Uniti forniscano tank all'Ucraina. Ma non avverrà nell'immediato per motivi di addestramento e mantenimento. «Guardiamo all'insieme delle Forze Armate ucraine e valutiamo per il futuro di quali capacità avranno bisogno e come gli Usa e i nostri alleati potranno sostenere l'Ucraina nel costruire queste capacità», ha detto un ufficiale militare Usa ai giornalisti secondo quanto riferisce la Cnn.

08.10 – Ucraina: cattura villaggio, Russia perde pieno controllo Lugansk L'Ucraina ha riconquistato un villaggio vicino alla città orientale di Lysychansk, nel Lugansk. È stato il governatore di Lugansk, Serhiy Haidai, a rendere noto che le forze armate ucraine hanno il «pieno controllo» di Bilohorivka. «È un sobborgo di Lysychansk. Presto spazzeremo via questi infami. Passo dopo passo, centimetro dopo centimetro, libereremo tutta la nostra terra dagli invasori». Il filmato condiviso su Telegram mostra i soldati ucraini che pattugliano a piedi una strada fatiscente. La regione di Lugansk è sotto il controllo russo sin dai primi giorni dell'invasione, e dunque la riconquista del villaggio, che si trova a una novantina di chilometri da Lysychansk, costituisce una vittoria limitata ma di importanza simbolica perché indica che la Russia non ha più il pieno controllo della regione, che è stata uno dei principali obiettivi della guerra di Vladimir Putin. Le forze russe avevano occupato l'intera provincia di Lugansk negli ultimi due mesi e mezzo e a luglio lo Stato maggiore ucraino aveva abbandonato, dopo lunghe ed estenuanti battaglie, le città di Sievierdonetsk e Lysychansk.

07.52 – Aiea chiede stop attacchi contro centrali nucleari Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), l'argentino Rafael Grossi, ha chiesto l'immediata cessazione di qualsiasi azione militare contro le centrali nucleari in Ucraina. L'appello arriva dopo che ieri Kiev ha denunciato che le forze russe hanno bombardato il sito della centrale elettrica di Pivdennonooukrainsk, nella regione meridionale di Mykolaiv, e che un'esplosione è avvenuta a soli 300 metri da uno dei reattori. «Qualsiasi azione militare che minacci la sicurezza nucleare è inaccettabile e deve cessare immediatamente», ha affermato in una nota Grossi, che si recherà a New York questa settimana per consultazioni all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. «Dopo che ci siamo concentrati sull'urgente necessità di agire per prevenire un incidente nucleare nella centrale di Zaporizhzhia, stabilendo nella struttura la presenza dell'Aiea, l'esplosione vicino alla centrale nucleare nel sud dell'Ucraina dimostra chiaramente i potenziali pericoli ad altre strutture nel Paese». 

07.40 – Erdogan non perde “speranza incontro Putin-Zelensky” Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che è a New York per l'Assemblea generale dell'Onu, ha detto che non perde la speranza di organizzare un incontro tra il leader russo Vladimir Putin e Vladimir Zelensky. Lo ha detto in un'intervista all'emittente Usa Pbs. «La Turchia, come Paese che segue politiche di equilibrio, è favorevole all'ascolto di entrambe le parti. Ecco perché abbiamo un desiderio insistente di far parlare questi leader. Non ci siamo ancora riusciti, ma non perdo la speranza». Erdogan si è detto anche fiducioso del fatto che Putin si stia adoperando per porre fine alla crisi in Ucraina il prima possibile, ma per questo Kiev «deve essere sulla stessa linea d'onda» con Mosca.

07.20 – Esercito di Kiev abbatte chiatta e aereo a reazione russi Proseguono le operazioni militari in Ucraina. Le forze ucraine hanno affondato una chiatta militare russa sul fiume Dnipro nell'oblast di Cherson. Il comando operativo meridionale dell'Ucraina ha riferito che l'esercito ha affondato una chiatta russa carica di personale militare, equipaggiamento e armi mentre tentava di attraversare il fiume Dnipro vicino a Nova Kakhovka e Kozatske. Lo riferisce il Kiev Independent. L'aviazione ucraina ha invece riferito su Telegram che le difese antiaeree hanno distrutto un aereo a reazione russo Su-25, un missile cruiser guidato aria-superficie Kh-59 Ovod e cinque velivoli senza pilota. Gli aerei da combattimento, d'assalto e bombardieri ucraini continuano ad attaccare le posizioni militari russe con vari tipi di armi. Dal canto loro le forze russe hanno aperto il fuoco quattro volte nei territori dell'Oblast di Chernihiv e nell'Oblast di Sumy settentrionale intorno alle 22.00 ora locale. Lo ha riferito su Facebook il comando operativo del nord dell'Ucraina. Secondo il comando, le forze russe situate oltre il confine nella città russa di Lomakovka hanno sparato molto probabilmente con l'artiglieria contro la comunità di Semenivka nell'oblast di Chernihiv, dove sono state segnalate 12 esplosioni. Le truppe russe hanno anche bombardato il distretto di Koryukivskyi dell'oblast di Chernihiv. L'oblast di Sumy settentrionale è stata bombardata dal territorio russo, dove sono state segnalate 33 esplosioni. Le informazioni su vittime e danni alle infrastrutture civili non sono ancora disponibili.

07.16 – Intelligence Gb: sottomarini russi spostati da Crimea a Russia del Sud Il comando russo della Flotta del Nero «ha quasi certamente spostato i suoi sottomarini classe Kilo dalla base di Sebastopoli, in Crimea, a Novorossiyk, nel sud della Russia». Lo rivela l'intelligence britannica nel consueto aggiornamento della guerra in Ucraina. Una scelta  – si legge nel report su Twitter – dettata quasi sicuramente dai timori geostrategici, considerato che sono aumentati «il livello di minaccia» e «la capacità di attacco a lungo raggio» dell'Ucraina. «Negli ultimi due mesi, il quartier generale della flotta e il suo principale aeroporto sono stati attaccati. Garantire la base in Crimea della Flotta del Mar Nero è stata probabilmente una delle motivazioni che ha spinto il presidente russo Vladimir Putin ad annettere la penisola nel 2014: la sicurezza della base è stata ora direttamente minata». I Kilo, soprannominati Black Hole dalla Marina statunitense, sono estremamente silenziosi: spinti da motori a diesel-elettrici a bassissima emissione di rumore, possono colpire bersagli a lunghe distanze senza essere rilevati dai sensori nemici. 

04.12 – Draghi: eroismo di Zelensky ci ricorda ciò in cui crediamo «L'eroismo dell'Ucraina, del presidente Zelensky e del suo popolo, ci ricordano in maniera potente ciò in cui crediamo, ciò che rischiamo di perdere». È un passaggio del discorso pronunciato da Mario Draghi nella serata di gala a New York della della Appeal of Conscience Foundation. «Solo l'Ucraina può decidere quale pace sia accettabile, ma dobbiamo fare tutto quello che possiamo per favorire un accordo quando finalmente diventerà possibile», ha detto il premier.

04.04 – Draghi: la guerra in Russia rischia di aprire una nuova era di polarizzazione «L'invasione russa dell'Ucraina rischia di inaugurare una nuova era di polarizzazione, un'era che non abbiamo visto dalla fine della Guerra Fredda. La questione di come trattiamo con le autocrazie definirà la nostra capacità di plasmare il futuro comune per molti anni a venire»: lo ha detto il premier Mario Draghi ricevendo al Pierre Hotel di New York il premio World Statesman. 00.45 – Zelensky: a Kharkiv teniamo le posizioni con fermezza Nella regione di Kharkiv, teatro della recente controffensiva ucraina, le forze di Kiev stanno «stabilizzando la situazione e tenendo le posizioni con fermezza. Con tale fermezza che gli occupanti sono tangibilmente nel panico». Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo videomessaggio serale. «Siamo ora fiduciosi che gli occupanti non terranno alcun piede sul terreno ucraino», ha aggiunto Zelensky, «il ritmo è molto importante ora. Il ritmo della stabilizzazione nelle aree liberate. Il ritmo del movimento delle nostre truppe. Il ritmo del ripristino della vita normale nei territori liberati».

00.30 – Kiev: hackerato il sito del Gruppo Wagner, presi i dati dei mercenari  «L'esercito informatico dell'Ucraina ha ottenuto tutti i dati personali dei mercenari della Compagnia Militare Privata (russa) Wagner hackerandone il sito web». Lo ha affermato su Telegram il ministro della Trasformazione digitale di Kiev, Mikhail Fedorov. «Abbiamo tutti i dati personali dei mercenari! Ogni carnefice, assassino e stupratore dovrà affrontare una severa punizione. La vendetta è inevitabile», ha aggiunto il ministro.

00.01 – Izyum: trovata camera di tortura nella stazione di polizia Una prigione e una camera di tortura sono state scoperte nella stazione di polizia di Izyum, che era una base dell'esercito russo durante l'occupazione della città. Lo ha scritto su Facebook il capo del dipartimento investigativo della polizia dell'oblast di Kharkiv, Serhii Bolvinov, citato da Ukrainska Pravda. Gli inquirenti hanno rinvenuto un registro con un elenco dei detenuti e strumenti di tortura, fra cui cavi elettrici. Secondo Bolvinov, i prigionieri sono stati rinchiusi in celle buie nel seminterrato per diverse settimane o mesi, senza nemmeno capire cosa esattamente gli occupanti volessero da loro. Ogni cella viene ora esaminata per prelevare impronte digitali e campioni di Dna in vista di un possibile processo.

Le notizie e gli approfondimenti di ieri