L'appetito vien mangiando vediamo perché

2022-05-14 20:25:44 By : Mr. john Xiao

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Dicono che l’appetito vien mangiando… ed è proprio vero! Esistono infatti numerosi esperimenti che lo indicano in maniera univoca. La disponibilità, infatti, di cibi vari, appetitosi e gustosi, sarebbe spesso sinonimo di attacchi di fame incontrollata.

Topi alimentati in modo automatico, secondo meccanismi “self service”, rispondono in modo diverso a seconda del numero di cibi a disposizione.

Quando il topolino è alimentato con un solo tipo di cibo, anche se particolarmente gradito, è perfettamente in grado di sospenderne l’assunzione. Dopo aver soddisfatto i bisogni energetici smette di mangiare.

Al contrario quando lo stesso topo può scegliere tra cibi vari ed appetibili, è afflitto da irresistibili attacchi di fame o di appetito. In questo caso mangia più del necessario ed ingrassa.

Dimagrire diventa così un’impresa se si avverte costantemente il desiderio di mangiare. L’abbondanza e la enorme varietà di cibo purtroppo esistenti nelle nostre società ricche e industrializzate rendono difficile – a volte vano – ogni buon proposito di mettersi a dieta. Non aiutano di certo le continue sollecitazioni pubblicitarie.

Molto spesso  confondiamo il bisogno di cibo con la voglia di cibo. Quando a fine pasto, quando cioè abbiamo già assunto abbastanza calorie, mangiamo anche il dessert, stiamo soddisfacendo la voglia di cibo. In questi casi il bisogno di cibo è solamente psicologico, non fisico.

Riuscire a controllare il proprio appetito permette di tenere a freno le tentazioni della tavola. Per tenere a bada i morsi della fame occorre ricercare gli alimenti a più alto indice di sazietà. Non solo bisogna distribuirli con razionalità durante l’arco della giornata.

Il potere saziante di un cibo è influenzato da numerosi fattori. Tra questi ve ne sono alcuni prettamente soggettivi, come l’aspetto e l’appetibilità. Altri invece oggettivi come la composizione in macronutrienti (grassi, lipidi, proteine, volume e contenuto in acqua e fibra).

I fattori principali che scatenano l’appetito sono: l’appetibilità e l’aspetto di un cibo. È più facile quindi consumare 500 grammi del proprio cibo preferito, servito in un piatto di porcellana. Al contrario è più difficile assumere 50 grammi di un alimento ripugnante servito in un piattino di plastica.

Quando si prescrivono diete che prevedono cibi bolliti, senza sale, senza condimenti. Inutile dire che il fallimento sarà l’unico epilogo possibile. Inutile autocostringersi ad assumere un cibo per noi poco appetibile, poiché probabilmente ne assumeremo addirittura meno del previsto.

L’unica conseguenza sarà quindi quella di ritrovarci – di li a poco – affamati. Non solo ciritroveremo con un rimorso psicologico che ci porterà a tuffarci sul vassoio di bignè o di affettati vari!

Il senso di sazietà è una risposta neurologica controllata da specifiche regioni dell’ipotalamo. Il sottile equilibrio tra i diversi ormoni che regolano questa sensazione può essere alterato da fattori genetici. In questi casi casi il soggetto sarà più o meno predisposto a mangiare di più. Anche altri fattori come il volume dello stomaco e la quantità e qualità dei succhi gastrici, sono in grado di influenzare il senso di pienezza.

Quantità di proteine. Secondo alcuni studi dell’università di Washington, per sopprimere l’appetito e promuovere il senso di sazietà bisogna assumere proteine.

Il successo che in questi ultimi anni hanno riscontrato le diete iperproteiche è senz’altro dovuto anche a questo importante aspetto.

Le proteine hanno la proprietà di ritardare la comparsa della fame. Hanno inoltre la proprietà di contrastare la riduzione della massa magra e del metabolismo basale. Tali circostanze si verificano in seguito alle normali diete dimagranti.

Oltre a saziare più di carboidrati e grassi le proteine hanno anche un potere termogeno maggiore. La loro digestione, infatti, richiede un quantitativo energetico superiore rispetto agli altri due macronutrienti.

Naturalmente le diete ad elevato apporto proteico, protratte per lunghi periodi e senza il controllo dello specialista, possono esporre a rischi la propria salute. Si siete intenzionati a seguirla rivolgetevi ad un esperto o ad un medico. Qualità dei carboidrati. Il tipo di carboidrati assunti con l’alimentazione influenza direttamente il senso di sazietà. L’indice glicemico, infatti, è il principale responsabile di questa caratteristica. Tanto più è basso così l’indice glicemico e tanto maggiore sarà il senso di sazietà di quel determinato carboidrato.

Cibi ad alto indice glicemico: glucosio, miele, pane bianco, patate cereali, cracker, cereali per la prima colazione, uva, banane, carote, riso.

Alimenti a moderato indice glicemico: pane integrale, pasta, mais, arance, cereali integrali per prima colazione, riso brillato.

Alimenti a basso indice glicemico sono: fruttosio, yogurt, piselli, mele, pesche, fagioli, noci, riso parboiled, latte.

Il volume del cibo ingerito non a caso è un fattore che influenza in modo considerevole il senso di sazietà.

Durante la deglutizione la gola invia un segnale allo stomaco, il quale si prepara a ricevere il bolo, dilatandosi.

Mano a mano che il volume di cibo presente nella sacca gastrica aumenta, sono così inviati impulsi al cervello determinando la comparsa del senso di sazietà.

Maggiore è il volume degli alimenti, quindi, più rapido è lo stato di pienezza gastrica. Un cibo voluminoso ma povero di calorie contiene generalmente un’elevata quantità di acqua e fibre ed una ridotta percentuale di grassi.

Un cibo ricco di calorie ma poco voluminoso contiene generalmente una ridotta quantità di acqua e fibre e una elevata percentuale di grassi. Ne sono esempi, tra l’altro, la frutta secca ed i grassi da condimento.

Mangiare cibi ricchi di acqua e fibre come frutta e verdura, latte scremato e simili, favorisce la prematura comparsa del senso di sazietà.

Al contrario cibi particolarmente ricchi di grassi determinarono un senso di pienezza. Alcuni nutrizionisti consigliano di mangiare verdure prima dei pasti per favorire il riempimento gastrico e il conseguente senso di sazietà.

Le informazioni riportate non sono consigli medici. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: Leggi la Disclaimer Medica

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La seconda serata della competizione musicale si è aperta con una coreografia ispirata agli effetti speciali, che ha visto protagonista Alessandro Cattelan.

Ma Cattelan non è stato l’unico presentatore a esibirsi durante lo spettacolo. Laura Pausini e Mika hanno duettato, portando sul palco dell’Eurovision  Fragile di Sting e People have the power di Patti Smith.

Nonostante la positività al tampone di Gianluca Ginoble, i membri del Volo sono riusciti a esibirsi col brano che gli fece ottenere il terzo posto  all’Eurovision Song Contest del 2015, Grande amore.

I diciotto paesi che hanno concorso nella seconda semifinale sono stati: Finlandia, Israele, Serbia, Azerbaijan. Ancora Georgia, Malta, San Marino, Australia, Cipro. Poi Macedonia del Nord; Estonia; Romania; Polonia; Montenegro; Belgio; Svezia e Repubblica Ceca.

Molti degli artisti in gara avevano già preso parte a talent musicali nei loro paesi e non solo. Emma Muscat, rappresentante di Malta, è stata una concorrente di Amici di Maria De Filippi nel 2018.

A differenza dei primi partecipanti, durante la seconda serata i cantanti hanno interpretato, nella quasi totalità, brani in lingua inglese.

A presentare un’anticipazione delle loro canzoni questa volta sono stati Spagna, Gran Bretagna e Germania, gli ultimi paesi ad accedere di diritto alla serata conclusiva.

Così come per la prima semifinale, il risultato è stato decretato dal televoto del pubblico e dal voto della giuria.

Purtroppo, Achille Lauro, che quest’anno gareggiava per San Marino, non è riuscito a qualificarsi. Stesso vale per l’Irlanda, che ad oggi conta il maggior numero di vittorie.

I paesi che raggiungeranno i Big Five e i dieci classificati della prima serata in finale sono: Belgio; Repubblica Ceca; Azerbaijan;  Polonia; Finlandia; Estonia; Australia; Svezia; Romania e Serbia.

Maggio Culturale di Pozzuoli. Due fine settimana all’insegna della Cultura, con spettacoli, momenti musicali, confronti, letture di libri.

È il Maggio di Pozzuoli organizzato dall’amministrazione comunale per i prossimi due weekend con uno sguardo a Procida Capitale della Cultura.

“Eventi che avevamo pensato da tempo e che non abbiamo potuto realizzare a causa del Covid – spiega l’assessore alla Cultura e al Turismo Stefania De Fraia -. A cominciare dallo spettacolo dello Studio Festi in programma sabato e domenica prossimi a Piazza a Mare. Sono momenti di grande fermento per i campi Flegrei e stiamo raccogliendo quanto seminato in questi anni, grazie anche alla sinergia messa in campo con vari enti ed associazioni”.

Lo spettacolo del Festi Group, potrà essere ammirato da tutti già a partire da domani sera, quando alle 21:30 ci sarà una prova generale aperta. Allo stesso orario andranno in scena le successive due serate, il 14 e il 15 maggio, sempre nel suggestivo scenario di Piazza a Mare.

Lo spettacolo “Pozzuoli città che arde”, come solitamente fa lo Studio Festi, è ritagliato su “misura” per questo luogo. Vi sono, infatti, evidenti richiami identitari alla nostra terra ardente, ed è dedicato a Procida Capitale della Cultura 2022.

Dal 20 al 22 maggio è in programma invece il Festival del Libro “PozzuoliCoolturale”. Una tre giorni di seminari, laboratori, incontri, presentazioni, live music e showcase. Si terrà, sempre con ingresso libero, al Rione Terra (ogni giorno dalle 11.00 alle 22.00). Per l’apertura, alle 11 di venerdì 20, ci sarà un nome di primissimo piano. Sarà presente, infatti, il professor Umberto Galimberti, uno dei pensatori più interessanti del panorama culturale europeo.

Poi spazio a scrittori, artisti, autori e musicisti. Attesissimi lo showcase de La Maschera (20 maggio ore 19) ed il live degli Ars Nova (21 maggio, ore 19).

Sul palco anche Pino Imperatore, Lavinia Petti, Martin Rua e tanti altri. Inclusione (20/5), Isola (21/5) e Identità (22/5) sono le tre tematiche intorno alle quali si struttureranno gli interventi degli ospiti. L’obiettivo è così di creare un proficuo spazio di riflessione in città.

Anche qui ci sarà una dedica speciale a Procida Capitale della Cultura (l’intera seconda giornata, “Isola”). L’intento è quello di ribadire con ancora più forza quel legame tra Pozzuoli e l’isola flegrea.

“Fin dal primo momento abbiamo puntato sulla condivisione assoluta con tutte le realtà dei Campi Flegrei, ricchi di risorse culturali, oltreché paesaggistiche – ha detto l’assessore al Turismo di Procida Leonardo Costagliola, intervenuto stamattina alla conferenza stampa – Pozzuoli è sicuramente un punto di riferimento e questi eventi sono importanti perché accendono i riflettori sulla nostra area. Abbiamo una grande responsabilità per il futuro e le nuove generazioni: quella di lasciare i nostri territori in condizioni migliori e le attività culturali in questo sicuramente aiutano”.

“L’undicesimo giorno della falena” della sociologa e giornalista Eva Forte è una delicata ed emozionante opera narrata in prima persona dalla protagonista. Cecilia, un’adolescente come ce ne sono tante, che vive la vita con leggerezza e senza avere troppe preoccupazioni.

«Ho diciassette anni. Quell’età in cui ti sembra di essere padrona del mondo. Ogni giornata è diversa, viva, piena di speranze per il futuro. Quell’età in cui ancora credi di poter cambiare le cose, di rendere tutto più bello grazie ai tuoi ideali. Così mi sento, come se il futuro fosse oggi, non domani».

Un giorno, però, la sua esistenza cambia repentinamente quando ha un incidente in motorino e, a causa della mancanza del casco, si ferisce gravemente. Inizia la sua drammatica esperienza con il coma che durerà undici giorni, nel corso dei quali ella progressivamente avvertirà le persone intorno a lei ma non potrà comunicare con loro.

Cecilia vive questa condizione nel silenzio, che diventa lentamente una seconda natura. Anche in seguito il tema del silenzio impregnerà l’opera, e condurrà verso situazioni decisamente inaspettate.

È infatti proprio lo stravolgimento dello status quo il centro di questo romanzo. L’autrice ci conduce in una direzione per poi intraprendere una svolta imprevista, che nell’immediato sconvolge e disorienta; il lettore, però, quasi come se già l’avesse avvertito tra le righe, segue fedelmente la scrittrice nella sua storia e si fida della nuova situazione presentata.

Eva Forte ci racconta quindi del difficile percorso di Cecilia e anche, in generale, di quello dei ragazzi adolescenti, con il loro sentirsi invincibili; ci narra delle loro fragilità, dei problemi con la droga e dell’incoscienza che può condurre anche alla tragedia.

Allo stesso tempo ci introduce in una storia che riflette sull’elaborazione del dolore e del lutto, e sui sensi di colpa di chi rimane, mentre si dipana anche una trama misteriosa. Cecilia dovrà, infatti, risolvere un enigma che riguarda un suo nuovo amico, imprigionato in un rimorso che lo sta mangiando vivo.

Scritto per un pubblico di giovani adulti, questo romanzo ha ottenuto un forte riscontro anche nei lettori di altre fasce d’età.

L’originalità dell’opera, inoltre, sta nella possibilità di leggere diversi spin-off dopo aver finito il libro. L’autrice ha, infatti, deciso di pubblicare delle storie collegate alla narrazione principale sia sui suoi canali social che su quelli della casa editrice, La Ragnatela Editore. “L’undicesimo giorno della falena” diventa così un vero e proprio romanzo itinerante.

Casa editrice: La Ragnatela Editore Genere: Narrativa contemporanea Pagine: 149 Prezzo: 9,36 €

Link di vendita on line

Per celebrare i 100 anni di Pier Paolo Pasolini si terrà la mostra “100 PASOLINI” nelle città di Casalnuovo di Napoli e Brusciano, a partire dal 20 di maggio prossimo.

Dal 10 al 12 giugno a Casalnuovo di Napoli presso il piccolo Museo Biblioteca Sociale Giacomo Leopardi sito in via Roma 148. A Brusciano all’interno del Museo Cripta Cristo Rivelato, sito in via Via C. Cucca, 338 dal 20 al 22 maggio.

Le foto, in particolare, assumono un ruolo importantissimo per raccontare Pasolini. Le immagini lo hanno reso una “icona” del suo tempo. Abbiamo imparato a riconoscere il volto di Pasolini tra mille altri, per una persistenza delle sue caratteristiche somatiche e per una progressiva enfasi che aumentava anno dopo anno.

Si preannuncia una mostra di straordinaria bellezza, organizzata con cura dall’associazione “Una Città Che…” di Casalnuovo di Napoli.

Per l’occasione l’artista Giuseppe Castiello ha realizzato un ritratto realistico di Pasolini, eseguito a grafite e pastelli secchi. Pasolini viene immaginato dal disegnatore in una posizione che tutti su questa terra negli ultimi 15 anni abbiamo assunto… e nessuno è stato “escluso”, un gesto semplice: Pasolini che guarda il suo smartphone. Perché se fosse stato in vita lo avrebbe fatto!

“Attraverso la nostra attività di ricerca e di reperibilità di materiale da esporre, siamo riusciti a costituire un archivio di straordinario interesse sulla vita dell’autore poliedrico. Da collezionisti privati, da librerie storiche e piccole gallerie d’arte o centri studi, abbiamo acquisito una serie di “fotografie” dell’epoca, scattate a Pasolini da grandi fotografi del periodo della cosiddetta “Dolce vita” come Vittorio La Verde, Ezio Vitale, Mario Dondero, per citarne solo alcuni. Ma anche “prime edizioni” ed “edizioni numerate” di molte delle sue opere letterarie, ed “locandine” originali dei suoi film più famosi”. Così racconta Giovanni Nappi, curatore della mostra.

L’iniziativa ha fatto registrare il patrocinio morale del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, nel Friuli.

L’esposizione di Casalnuovo di Napoli sarà finanziata dalla Regione Campania, con il contributo annuale concesso alle Biblioteche che operano sul territorio regionale.

La mostra si terrà a Casalnuovo di Napoli dal 10 al 12 giugno. L’appuntamento con l’esposizione, presso il piccolo Museo Biblioteca Sociale Giacomo Leopardi di Casalnuovo di Napoli, alla Via Roma 148, è per venerdì 10 giugno dalle ore 19.00. Sabato 11 e domenica 12 giugno, invece, sarà possibile visitare la mostra dalle 10.00 alle 13.30.

Per il week end è possibile prenotare “visita guidata”, inviando mail su unacittache@gmail.com

Prima di giungere nella città di Casalnuovo di Napoli, dove il materiale vi resterà in via definitiva. L’iniziativa “100 PASOLINI” farà, inoltre, tappa a Brusciano, ospitata dal Museo Cripta Cristo Rivelato sito in via Via C. Cucca, 338.

Un gemellaggio voluto dall’Associazione “Fronte Comune” e patrocinato dal Comune di Brusciano.

“Un ‘provocatore dell’anima’ Pier Paolo Pasolini. Ritengo sia doveroso omaggiare un’intelligenza come la sua, che tanto ha donato al mondo della Cultura del nostro Paese e non soltanto.  Abbiamo accolto con entusiasmo l’invito che ci è pervenuto dagli organizzatori della mostra e invito i cittadini a partecipare, sono occasioni come queste che ci lasciano un’impronta nell’anima”. Questo il commento di Giacomo Romano, Sindaco della Città di Brusciano.

“La nostra associazione ha tra i suoi obiettivi la promozione della cultura e questa è certamente la migliore delle occasioni. Fotografie, articoli, locandine, esposte nella nostra Brusciano per ricordare uno degli uomini che più ci invidiano in tutto il mondo per il patrimonio che ha saputo lasciarci”. Nicola Braccolino, presidente Associazione “Fronte Comune”, racconta così l’idea di proporre la mostra sul territorio bruscianese.

Dal 20 al 22 maggio 2022 l’appuntamento è a Brusciano. Venerdì 20, dalle ore 10.00 alle ore 14.00 e dalle 16.00 alle 19.00 – sabato 21 e domenica 22, dalle ore 10.00 alle ore 13.30.

In seguito alla vittoria dei Måneskin nel 2021 con il singolo Zitti e Buoni, quest’anno l’Italia ospita, per la terza volta, l’Eurovision Song Contest. È stato scelto il PalaOlimpico di Torino per accogliere nel corso delle tre serate i concorrenti provenienti da tutta Europa.

Dopo la squalifica della Russia, quaranta sono i paesi che si sfideranno per la vittoria della 66esima edizione del contest musicale.

La prima semifinale, tenutasi ieri sera, ha dato il via allo spettacolo. Alla conduzione, come già annunciato durante il festival di Sanremo, Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika.

Lo show si è aperto con una dedica al maestro Pavarotti: sulle note di Nessun dorma i ballerini hanno così eseguito una coreografia ispirata ai quattro elementi naturali, fuoco, aria, acqua e terra.

Filo conduttore di questa edizione la bellezza. Dance of beauty, così è stato definito l’omaggio alla musica dance italiana dagli anni 70 ad oggi. Ospiti musicali d’eccezione per questo segmento Dardust, Benny Benassi e Sophie and the Giants.

Anche Diodato ha avuto, finalmente, la possibilità di esibirsi sul palco dell’Eurovision, dato che la sua edizione avvenne a distanza a causa della pandemia.

Diciassette sono i paesi che hanno partecipato alla prima semifinale: Albania; Portogallo; Lettonia; Croazia; Lituania; Danimarca; Svizzera; Austria; Slovenia; Islanda; Ucraina; Grecia Bulgaria; Norvegia; Paesi Bassi; Armenia; Moldavia.

Quasi tutti i paesi hanno deciso di esibirsi nella loro lingua madre. Erano dodici anni che i Paesi Bassi non cantavano in olandese, così come il Portogallo che ha portato un pezzo bilingue dopo quindici anni.

Prima di conoscere i dieci paesi che accederanno alla finale, Francia e Italia hanno presentato un’anteprima dei brani che porteranno all’ultima serata.

A scegliere i finalisti che si uniranno ai Big Five (Francia, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito) il pubblico tramite televoto e una giuria composta da professionisti della musica. Qui di seguito in ordine casuale i paesi qualificati per la finale: Svizzera; Armenia; Islanda; Lituania; Portogallo; Norvegia; Grecia; Ucraina; Moldavia; Paesi Bassi. La prossima semifinale si terrà giovedì 11 marzo, dalle 21.00 sempre su Rai 1.

Continuiamo il nostro viaggio nel complesso universo delle diete, affrontando questa vola dieta proteica. Il fine è quella di trovare quella più adatta, ovvimente sempre bene parlarne con un esperto.

Le più famose sono la Dukan e la Tisanoreica. Si tratta di un modello alimentare che prevede l’assunzione di una grande quantità di proteine, a discapito dei carboidrati che andranno invece limitati o eliminati del tutto, almeno nella primissima fase.

Secondo i suoi innumerevoli sostenitori, la proteica è la miglior dieta per mantenersi in forma e per non mettere su grasso, a patto che sia svolta correttamente.

Per intraprenderne una salutare davvero è sempre meglio consultare un esperto e non cimentarsi con il fai da te. Bisognerebbe, infatti, preparara ogni giorno un menù composto per il 40% dai carboidrati, 30% dai grassi naturali e per il 30% circa dalle proteine.

Non mancano le polemiche tra i sostenitori della dieta mediterranea ipocalorica e quelli della dieta proteica. La contestazione non è sull’efficacia della dieta, ma sul danno che potrebbe provocare alla salute, soprattutto dei reni e del fegato.

Gli specialisti della dieta proteica assicurano che un regime proteico controllato, in una persona sana, per un periodo limitato, non danneggia assolutamente la salute.

Una dieta ricca di proteine magre e a basso contenuto di carboidrati è certamente uno dei metodi più efficaci per perdere peso. Le proteine, infatti, aiutano il corpo a mantenere una massa magra, a bruciare i grassi e a frenare l’appetito.

La quantità giornaliera di proteine raccomandata per un uomo è di 56 grammi al giorno mentre per le donne di parla di 46 grammi. È indispensabile, tuttavia, conoscere i diversi tipi di proteine da incorporare nel proprio programma alimentare.

Conoscere i diversi tipi di proteine è importante dato che ciò avrà un enorme impatto sulla perdita di peso. Ne discende, quindi, che è necessario affidarsi ad uno specialista per non incorrere in problemi.

La dieta proteica non presenta precauzioni particolari se si segue per un mese al massimo. L’organismo è in grado di trasformare le proteine in sostanze più semplici ed estrarre da queste l’energia di cui ha bisogno.

La regola fondamentale per non incorrere in brutte sorprese è seguire diete regimi così restrittivi solo se si è in perfette condizioni di salute. Meglio, non ci stancheremo mai di dirlo, se con l’avallo di uno specialista o del proprio medico.

Spesso basta anche solo una settimana di “stecchetto” a base di proteine per vedersi subito meglio e aumentare l’autostima. Questa, infatti, rappresenta la molla che aiuta a proseguire sulla strada del benessere e del peso perfetto. Se seguite con questi criteri di sicurezza, le diete iper proteiche non sono poi così criticabili.

Sicuramente danneggia molto di più un’alimentazione carente e squilibrata seguita per la maggior parte dell’anno, mangiando al bar o saltando il pranzo, abbondando con i cibi pronti e gli snack.

Rinunciare momentaneamente alla dose quotidiana di carboidrati, in particolare pane e pasta, puntando sulle proteine, salvaguardando la massa magra, è comunque meglio dei digiuni dissennati in poco tempo.

In pratica, eliminando dalla dieta tutte le fonti di zuccheri, è impossibile trasformare i lipidi in grasso di deposito (ciccia). L’organismo, infatti, comincia a bruciare gli zuccheri di riserva contenuti nel fegato per mantenere costante il livello di glicemia. Il processo si chiama chetosi ne è un segnale l’alito cattivo, tipico effetto collaterale delle proteiche.

Lo zucchero, come il sale, trattiene l’acqua. Se non lo assumiano il corpo tenderà a consumare quello di riserva. Ciò provoca la perdita di liquidi e di conseguenza scende l’ago della bilancia.

Una caratteristica delle diete proteiche è quella che le quantità di alimenti sono libere. Non bisogna quindi fare il conto delle calorie come avviene per le diete ipocaloriche.

Questo può soddisfare chi le utilizza, anche perché mangiare alimenti ricchi di proteine, provoca un naturale senso di sazietà. Le diete proteiche, dopo qualche giorno, tendono a far calare notevolmente la glicemia e quindi l’appetito. Si tratta poi di alimenti ricchi di tessuto connettivo molto resistente alla digestione. Durante l’assimilazione fanno consumare molta energia.

Nella scelta delle proteine bisogna prestare attenzione. Per il successo della dieta è, infatti, indispensabile mangiare abbastanza proteine sane.

Gli alimenti da prediligere dovrebbero essere: petto di pollo, coscia di pollo, filetti di pesce, tonno, carne di maiale privata del grasso, prosciutto, uova, latte, ricotta. Ancora yogurt, formaggi a pasta molle, a pasta media (svizzeri) e a pasta dura (parmigiano, ad esempio).

Poi ci sono le proteine di origine vegetale come fagioli, piselli, latte di soia, soia, noci e semi (come mandorle, noccioline, anacardi, semi di girasole).

Anche in una dieta proteica o altamente proteica, tuttavia, è indispensabile non dimenticarsi dei carboidrati altrimenti verranno a mancare al corpo dei nutrienti essenziali. La mancanza dei carboidrati, infatti, porterà a rischiare di mal di testa, mancanza di energia e di carenze nutrizionali.

Anche per la scelta dei carboidrati da associare ad una dieta proteica bisogna stare attenti. Quindi ancora il nostro mantra: farsi seguire da un esperto o da un medico.

Quelli giusti sono i carboidrati provenienti da frutta, verdure e dai cereali integrali, che garantiranno peraltro il giusto apporto di fibre (almeno 25 grammi al giorno).

Sempre dietro consiglio medico o di un esperto il mantenimento dei risultati protranno avvenire eliminando il consumo di pasta tradizionale, il pane e il riso bianco. Bisognerà prediligere, invece, quelli di tipo integrale. Si possono bere bevande dietetiche e assumere dolcificanti artificiali, ma con moderazione. Meglio evitare la birra o i superalcolici perché contengono zuccheri e carboidrati.

Le informazioni riportate non sono consigli medici. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: Leggi la Disclaimer Medica

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