La versione di Montezemolo: auto elettrica? Perfetta in città - Vaielettrico

2022-06-18 22:50:54 By : Ms. Tom Spa

L’uomo che ha regalato alla Ferrari (e all’Italia) gli ultimi e ahimè lontani trionfi in Formula 1, viaggia (anche) in auto elettrica. Qualche giorno fa è circolata la notizia, corredata da foto opportunity, che Luca Cordero di Montezemolo si è comprato un’auto elettrica. O meglio, una delle reginette tra le city car elettriche: la Renault Zoe. E dice: Auto elettrica? Perfetta in città

E’ la seconda Zoe che prendo, specifica subito, quasi a sottolineare una ormai consolidata confidenza con l’auto elettrica. Di qui lo spunto per una breve chiacchierata con l’avvocato Montezemolo sul presente e sul futuro dell’auto elettrica.

Sì, certo. Penso che ormai l’auto elettrica in città sia l’ideale. Lo è per chi la usa e lo è per la città stessa, per l’ambiente. Anche perché nelle città è relativamente facile trovare, oggi, i punti di ricarica. Diverso quando si esce dall’ambito urbano. 

Cosa pensa, in generale, degli obiettivi dei governi e dell’industria automobilistica riguardo alla transizione verso l’auto elettrica?

Penso che questa sia una parte molto importante del futuro. Ma occorre una certa dose di razionalità. Non bisogna farsi prendere la mano da certi aspetti propagandistici o da un eccesso di entusiasmo. 

Come dicevo, per il livello tecnologico di oggi, non c’è dubbio che l’uso dell’auto elettrica in città sia una risorsa molto positiva. Mi pare ancora prematura l’accelerazione che si pretenderebbe per gli usi dell’auto elettrica sulle lunghe percorrenze. La transizione è importante e va fatta, ma senza esagerare. C’è ancora strada da fare. 

Consiglierei di accelerare, soprattutto, gli investimenti sui mezzi destinati al trasporto pubblico. O su quelli commerciali. Questo è un fronte su cui occorre puntare. 

E per l’auto quali prospettive vede? L’Italia ha uno dei parchi auto più vecchi d’Europa

Bisogna cercare di accelerare sul rinnovamento del nostro parco auto. E, soprattutto, del nostro sistema di trasporto pubblico, sia quello urbano che quello per le lunghe e medie percorrenze. Non bisogna dare per morti i motori termici, il cui sviluppo tecnologico, soprattutto in direzione dell’ibrido, è importante. Non c’è dubbio che l’auto elettrica appartiene al nostro futuro. Ma si tratta di un futuro che va costruito e ponderato, anche tenendo conto dei risvolti industriali e occupazionali. Anche i tedeschi, del resto,  stanno avviando una profonda riflessione su questo. E poi l’Italia ha un altro grave problema.

Noi non abbiamo più un’industria automobilistica nazionale. Con Stellantis siamo ormai legati alla Francia. Ci sono gruppi automobilistici intercontinentali, come Volvo, che legano Cina e Svezia. Ci sono i tedeschi. Questo, per noi è un problema di autonomia nelle scelte, negli investimenti, per le ricadute occupazionali. 

Mi sembra un discorso pieno di buon senso. Riempire il serbatoio di benzina, gasolio, GPL, o perfino metano, richiede pochi minuti e non necessita di pianificazione, mentre “fare il pieno” di energia elettrica richiede tempi superiori e pianificazione preventiva sul dove, quando e per quanto tempo fermarsi. Una scocciatura enorme, senza contare l’aggravante di dover liberare la piazzola appena terminata la ricarica, pena multe o aggravio di costi. È evidente che, così come è impostata, soprattutto in Italia, l’attuale infrastruttura di ricarica batteria per i veicoli elettrici non regge, non è un sistema armonico con il veicolo e con le esigenze del guidatore, e ci vorrà tempo perchè le cose cambino. Forse dovremo, prima o poi, rinunciare all’auto generalista, la quattroportecinqueposti buona a tutto: ad andare al lavoro, fare la spesa, spostarsi nei week-end, portare la famiglia al mare o in settimana bianca. Forse si dovrà rinunciare ad una presunta “comodità” a vantaggio di una maggiore “sostenibilità” del modello di trasporto, individuando di volta in volta il mezzo più efficace in funzione delle esigenze del momento, con i vari attori, dai costruttori di veicoli ai gestori delle infrastrutture di trasporto, che si inventeranno il nuovo mestiere di mobility solution provider. Anche perchè dovremo essere capaci di individuare ogni volta il mezzo di trasporto più adatto: treno, aereo low-cost (se esisteranno ancora) bicicletta o (perchè no?) i nostri piedi. Questo particolarmente nelle grandi città, strutturalmente inadatte ad ospitare miriadi di “chiocciole” metalliche che occupano almeno 8 metri quadrati di prezioso suolo per trasportare tante volte una sola persona: qui ogni tipo di auto, anche BEV, dovrebbe essere oggetto di severe limitazioni d’uso, se le vogliamo rendere più vivibili. Del resto, se tutte le auto che ogni giorno circolano in una città come Milano divenissero subito, come per incanto, BEV la congestione rimarrebbe invariata. Il futuro sarà più scomodo? Sicuramente più complesso, e forse io (classe 1954) farà in tempo a terminare le mie esigenze di mobilità con una fedele ed economica utilitaria a motore termico, ricorrendo, ovviamente, alle alternative sopra citate, piedi compresi, quando lo riterrò utile e pratico

Ma che le ibride costino di meno di una pura elettrica la trovo ancora inlogica, ci sono due tecnologie con due motorizzazioni con molti più controlli, e costa meno 🤔🤔 fisicamente impossibile, poi ovviamente se costasse meno di una termica nessuno comprerebbe qualcosa che non sia una BEV ma non siamo pronti o meglio l’infrastruttura non è pronta.

Illogica a livello teorico sicuramente, ma dato che una batteria nemmeno gigante costa quanto tre motori…. È estremamente comprensibile hehe Piuttosto, è probabile (con ulteriori passi tecnologici) che per esempio i trasporti a lunga percorrenza possano diventare ibridi, ma al contrario, nel senso che sarà la batteria a fare il grosso del kilometraggio e quando le tratte sono di certe entità subentra anche il termico, ovviamente non un motore identico a quelli che abbiamo oggi, potrebbe tranquillamente essere più piccolo e meno potente e avere serbatoi decisamente ridotti, ma sufficiente a dare quel 2/300km in più di autonomia quando serve, magari con doppia funzione di trazione o generazione di elettricità x ricaricare. Purtroppo non son per nulla pratico delle potenze o autonomie che può avere un bilico da lunga percorrenza, ma per traslare su una vettura normale, non so 400km di autonomia reale elettrica più una decina di litri di diesel o benzina (quello che si adatta meglio alla situazione) che ti danno un ulteriore 200km di autonomia, una vettura che viaggia in elettrico come fosse una normale full elettrica, ma con l’opzione termica per le “emergenze” o cmq le situazioni in cui è antieconomico(o poco furbo) perdere mezz’ora di rabbocco ogni 200km come succede ora (parlando di 400 dichiarati, in autostrada a 130, ovviamente non arrivi a zero ma al 20%) . In questo modo, dato che il termico è di supporto e non principale, può essere migliorata di molto l’efficienza del termico sia come struttura sia con cambi elettronici che mantengono la spinta autostradale sempre al numero di giri di massima efficienza (così i consumi medi diventano enormemente più bassi rispetto a uso da 0 giri come in città o extraurbano), più possibilità di cattura sostanze nocive (che per loro natura riducono le prestazioni, non ci interesserà in questo caso avendo elettrico principale e priorità alle emissioni). Ovviamente non la vedrei come soluzione definitiva, ma per un primo decennio o qualcosa di più finché l’evoluzione delle tecnologie full elettrico diventano attuabili a costi paragonabili a quello di un motore termico (come % sul costo totale del mezzo) con soluzioni per lunghe tratte internazionali, la cosa positiva è che comunque è facile progettare questi motori ausiliari per accettare idrogeno al posto della benzina quando un domani diventerà economicamente vantaggioso da produrre e distribuire, così da non avere il problema di sostituire tutto il parco mezzi di questo tipo per via delle emissioni. È un’idea un po’ spinta, nel senso che dovrebbero iniziare ora a pensarci per avere qualcosa tra 4 o 5 anni come prototipo su strada per le prime analisi, però dato che le infrastrutture di ricarica (e la quantità di energia che possiamo produrre attualmente) andrebbe a rendere le elettriche appetibili anche a persone come me che vogliono la tranquillità che, se serve, non devono dipendere dal trovare colonnine libere e funzionanti che mi danno in 10 minuti di caffè all’autogrill 200km di range aggiuntivo… Che finché c’è traffico normale uno con esperienza su una tratta magari si sente tranquillo, ma ad esempio renderebbe inutile prendere l’elettrica per tutti quegli italiani che ogni estate partono per tornare dai parenti o amici al sud o più in generale se ne vanno in vacanza dove ha senso farle in Italia.. Per quanto mi piaccia la Lombardia…preferirei di sicuro andare sul Gargano per passare delle belle vacanze 😂 se l’estate prossima saremo più a posto col covid per vacanze etc potremo vedere una prima prova generale sulla pelle di chi si cimentera a partire nei weekend da bollino nero 😅 magari sarà utile per chi gestisce le colonnine per darsi una mossa hehe

Attualmente le batterie auto stanno a 145$ al kWh quindi una batteria da 50 kwh sta a 7700$ non vedo questo gap di costo costa di più un motore termico 🤷

Si, il costo di produzione poi vanno vendute guadagnandoci qualcosa, trasportate impacchettate nella tua scocca batteria che sarà diversa per ogni auto e marchio etc etc… Ma le batterie quando te le devono cambiare ti chiedono 15k a botta, per le tesla si passa i 20k…quello è il prezzo che tu paghi nell’auto, to togli mille euro di manodopera super cara per il cambio batteria che non c’è, esageriamo 2mila che ci mangiano di più.. Ma ahimè costano e tanto!

In primo luogo e continuano a dirlo da più parti, NON si cambiano ma si riparano, visto che sono formate da molte celle, detto questo se tra 20 anni dovrò cambiarla per forza, ci saranno tecnologie e costi differenti, e soprattutto una bella filiera parallela ai prodotti originali, come avviene ora per le parti di ricambio delle ICE 🤷

Le solite cose di chi difende interessi ed ha un’auto per ogni evenienza. E magari ce l’ha pure gratis. Io di auto ne ho una sola e vado anche in città, visto che vivo fuori.

Eh si..una persona economicamente disagiata come lui ha bisogno che gli regalino una Zoe ed è disposto a far pubblicità pur di tenersela… 😂 😂 A me è sembrato fin troppo onesto nel suo giudizio per essere una marketta, ci sono persone qua che solo per spirito di condivisione son molto più abili a “vendere” l’auto elettrica anche nelle situazioni limite in cui potrebbe non essere ancora la soluzione ideale. Fuori città, onestamente o hai una vita molto tranquilla o fortunata con tutti i tuoi giri nel raggio di 15 minuti di auto (che sono spesso 20km fuori città) o son d’accordo con te, le colonnine son più rare che i passaggi a livello 😂 o appunto fai poca strada o per tenere una elettrica normale (non da 30/50k euro) tra il 20 e 80% per non devastarla anzitempo diventa complicato, poi oh fuori città ci sono sempre pensionati, studenti, fortunati col lavoro in paese etc etc però io vedo praticamente solo model S che girano dalle mie parti, un paio di model 3 e forse ho intravisto una y, le altre case a parte qualche ionic che incrocio e una volta sola una 500e spesso non ne vedo (ma ammetto che le tesla son molto più riconoscibili a prima occhiata) quindi, non proprio Twingo o smart elettriche come autonomia e prezzo

E dove sarebbe scritto che l’80% degli italiani non hanno una “vita tranquilla”? Se l’auto termica la usassero solo coloro che hanno una vita frenetica (frenetica de che?) che centinaia e centinaia di Km al giorno, ne avremmo forse solo un milione o due. Le altre potrebbero essere sostituite all’istante. Il soggetto dell’articolo non ha alcun bisogno di farsi regalare niente… ed è per questo che sovente avviene.

Beh.. Semplicemente c’è sempre stato solo quello, ma dato che le autonomie così ridotte vanno bene a tutti… Perché nessuno ha mai fatto auto con serbatoi da 15 litri? Sai quanto spazio interno o di bagagliaio si recuperava? Eppure se fosse stata un esigenza del mercato le avrebbero fatte eccome pur di venderti un auto in più una smart ci farebbe trecento km, più che sufficiente per una settimana no? Eppure… Lo ha dal doppio di capienza… Ed è la city car per definizione

Tutti in city car in stazione poi un bel treno e finalmente una bella passeggiata sino a destinazione! A no, lui usa il suo aereo privato!

Mi sembrano ragionamenti un po’ troppo conservativi. Ieri Tavares ha detto che si va decisi verso l’elettrico entro il 2030. Per quella data difficilmente sarà possibile produrre un’auto ibrida a costi inferiori rispetto a una BEV. Le auto ibride resteranno? Probabilmente sì, ma trattandosi di soluzioni più costose saranno una fetta molto ridotta per quelle professioni in cui le spese non pesano così tanto.

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