Elezioni politiche 2022, le ultime notizie - la Repubblica

2022-08-13 05:39:37 By : Mr. Terry Lee

"Un terzo polo in questo momento è il modo migliore per aiutare le destre che non hanno bisogno di ulteriori aiuti". E' un messaggio chiaro e accorato quello di Enrico Letta, che lancia alla Festa regionale del Pd di Casalgrande a Reggio Emilia. Poi parlando di Calenda: "Il tempo passa, ormai c'è poco tempo davanti.  Nel nostro campo c'è una discussione legittima" ma "nei prossimi giorni bisognerà decidere: non possiamo perdere troppo tempo. L'inizio di questa settimana che viene deve essere il momento in cui ci chiariamo le idee, ognuno si assume le sue responsabilità" . Ma il leader di Azione  scrive a Letta: "Sui punti richiesti nei giorni scorsi aspetto ancora una risposta".

Intanto, il giorno dopo l'addio di D'Incà e Crippa dal Movimento 5 stelle, c'è ancora alta tensione con Giuseppe Conte che attacca chi va via: "Cerchino una collocazione ma non rompano le scatole". Intanto si stringe sulle alleanze e sulla scelta dei candidati migliori nei collegi uninominali considerati contendibili. Indiscrezioni di stampa danno Roberto Fico oggetto di corteggiamento del Pd. Sarcastico il commento di Carlo Calenda, critico anche sulla possibilità che i suoi possano votare Di Maio, i Verdi o Sinistra Italiana. Il Nazareno comunque smentisce i contatti con il presidente della Camera. Il leader di Azione ha annunciato che entro domani deciderà se andare col Pd o da soli per costruire un'area di centro e Matteo Renzi lancia l'hastag #terzopolo, aggiungendo: "Noi ci siamo". Ma nella campagna elettorale si inizia anche a parlare di programmi con il segretario Pd Enrico Letta che ha rilanciato la dote ai 18enni, attraverso la tassazione di successioni e patrimoni plurimilionari. Pronta la reazione di Lega e Forza Italia. "Letta svela la maschera, - tuona il forzista Giorgio Mulè - vuole tassare gli italiani anche dopo la morte".

 "Quello che aiuta di sicuro la destra è una coalizione eterogenea, confusa e poco credibile. Cerchiamo di evitarla. Noi ce la stiamo mettendo tutta. Le questioni le conosci da giorni. Stasera le abbiamo messe per iscritto". Calenda, rispondendo all'appello di Letta su richiesta di chiarezza sulla coalizione, ricora la lettera inviata al Pd: "Per noi sono imprescindibili due punti: non un voto di +Europa e Azione può andare a persone che non hanno votato la fiducia a Draghi, che sostengono la necessità di abbandonare quella agenda o che hanno inventato partiti all'ultimo secondo. Se è vostro fermo desiderio candidare queste persone fatelo non negli uninominali ma nel proporzionale". E ancora "la nostra proposta per un'agenda repubblicana contiene tanti elementi che ci accomunano, dal salario minimo ai diritti. Ma su infrastrutture energetiche, revisione (non abolizione) del RDC, politiche fiscali e di bilancio occorre trovare punti di compatibilità. Ti chiediamo rapidamente una risposta".

Lo schema del 4-3-3 applicato alla politica. L'ex centrocampista che a Verona ha battuto il rivale del centrodestra spiega la sua tattica: "Occorre raccontare quello che vogliamo essere, come ha fatto il Governo Draghi. Insomma non dobbiamo avere paura, piuttosto parlare a tuttocampo: se vogliamo, per usare categorie calcistiche, dobbiamo applicare concetti zemaniani". Damiano Tommasi spiega - a domanda diretta di Concetto Vecchio - da palco del festival dell'Unità a Roma, "la tattica con la quale il centrosinistra può battere il centrodestra alle elezioni".

"Il Pd mi attacca perché, senza barba, sembro un 'pinguino' o un 'capitone'. Ah però, alta politica, contenuti importanti! Il 25 settembre si avvicina, Enrico stai sereno, con o senza barba". Lo scrive sulla sua pagina Facebook il segretario della Lega, Matteo Salvini atteso a Cervia, nel Ravennate, dove è in corso la festa della Lega Romagna di cui, questa sera, è ospite d'onore.

 Dal palco della Festa regionale del Pd a Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, Enrico Letta parla di Calenda. "Il tempo passa, ormai c'è poco tempo davanti - dice il segretario del partito democratico - Non credo sia stato sbagliato in questi giorni discutere e prenderci qualche giorno di tempo per ragionare e riflettere. A destra non c'è stata discussione, ma una resa senza condizioni. Nel nostro campo c'è una discussione legittima" ma "nei prossimi giorni bisognerà decidere: non possiamo perdere troppo tempo. L'inizio di questa settimana che viene deve essere il momento in cui ci chiariamo le idee, ognuno si assume le sue responsabilità". E ancora, dice Letta: "Affronto questa battaglia politica con lo spirito di non mettere veti e di trovare soluzioni. Invito tutti a ragionare con questo spirito. L'obiettivo è quello di una larga alleanza in grado di convincere gli italiani. I sondaggi dimostrano che l'elettorato italiano è mobile, ci sta dando fiducia, siamo in crescita costante. Dobbiamo rispondere all'elettorato". Noi siamo disponibili con la generosità tipica del grande partito democratico, del più grande partito che c'è nel centrosinistra e ha l'ambizione di diventare il primo partito d'Italia".

"Mi sento di fare un appello a tutti coloro che in queste ore hanno dubbi sul fatto di fare una larga importante e convinta alleanza che sia in grado di battere le destre, a coloro che in questo momento pensano che fare un terzo polo che si mette in mezzo sia più conveniente o possa essere più utile . Io penso che un terzo polo in questo momento è il modo migliore per aiutare le destre. Credo che le destre non abbiano bisogno di ulteriori aiuti. Mi sento di fare un appello veramente accorato, noi in questo momento stiamo mettendo tutto il nostro impegno tutti coloro che vogliono e possono far parte della nostra alleanza di esserci". Così il segretario del Pd Enrico Letta a margine della Festa dell'Unità Casalgrande.

Col Pd o da soli? E' in corso una riunione tra i vertici di Azione e quelli di Più Europa per decidere il percorso da prendere in vista delle prossime elezioni del 25 settembre. La scelta da fare: procedere con un' alleanza tecnica con il Partito democratico o correre in solitaria.

"Quello tra il Pd e le tasse è uno degli amori più sinceri e duraturi che si siano mai visti nella storia del Paese. Una passione fatta di imposte di successione e patrimoniali. Un motivo in più per impedire che questa sinistra perennemente uguale a se stessa, nonostante il Covid, la guerra e l'inflazione, possa realizzare i suoi sogni di gloria e di potere sulla pelle, e sulle tasche, degli italiani". Così, il deputato di Forza Italia e sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.

Ragazzi chiusi in casa durante la pandemia. E' botta e risposta su Twitter fra Giorgia Meloni ed Enrico Letta. "Secondo Enrico Letta i giovani sono stati rinchiusi in casa durante la pandemia, nonostante rischiassero davvero poco. Ora te ne accorgi Letta?", ha scritto la leader di FdI, riferendosi all'intervista rilasciata ieri al Tg2 Post. "Dico solo - è la risposta del segretario del Pd - che per fortuna non eravate al governo durante la pandemia. I giovani rischiavano poco ma contagiavano come gli altri. Si sono sacrificati per salvare la vita di tanti più fragili. La forza della società italiana è la solidarietà, non il salvarsi ognuno per conto proprio".

Domani, lunedì alle 16, Enrico Letta incontra a Roma la delegazione dei sindaci dem per la presentazione dei punti programmatici. Nella Sala Sassoli della sede nazionale di Via Sant'Andrea delle Fratte, oltre al segretario del Pd ci sarà il responsabile Enti locali, Francesco Boccia, e il coordinatore dei sindaci Pd, Matteo Ricci. Con loro Antonio Decaro, sindaco di Bari; Michele De Pascale, sindaco Ravenna; Dario Nardella, sindaco Firenze; Matteo Lepore, sindaco Bologna;  Roberto Gualtieri, sindaco Roma;  Mattia Palazzi, sindaco Mantova;  Giovanna Bruno, sindaca Andria (BT); Valentina Ghio, sindaca Sestri Levante (GE); Katia Tarasconi, sindaca Piacenza; Mariarosa Barazza, sindaca Cappella Maggiore (TV); Elena Piastra, sindaca Settimo Torinese (TO); Massimiliano Presciutti, sindaco Gualdo Tadino (PG); Francesco Casini, sindaco Bagno a Ripoli (FI); Domenico Venuti, sindaco Salemi (TP); Massimo Seri, sindaco Fano (PU); Alessio Pascucci, ex sindaco Cerveteri (RM); Emiliano Deiana, ex sindaco Bortigiadas (SS). Micaela Fanelli, ex sindaca di Riccia (CB); Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema (CR); Maria Rosa Pavanello, ex sindaca di Mirano (VE).

 Domani Carlo Calenda dovrebbe sciogliere il nodo se candidare il suo partito Azione insieme al Pd. Nel frattempo su Twitter lancia una serie di post contro Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e fondatore di Ipf. Elencando tutte le cose, a suo dire, sbagliate che ha fatto. "Le cose che ha fatto Di Maio 1: cancellato il progetto di gasdotto con Israele; cancellato impresa 4,0; cancellato un contratto da 4,2 mld su Ilva; provato a far saltare il Tap; cancellato la Strategia Energetica Nazionale; insultato come ladri (anche di bambini) e corrotti tutti. Preso in giro gli operai di Whrilpool; portato discredito all'Italia andando dai gilet gialli; fatto finta di abolire la povertà; preteso due ministeri senza aver mai gestito nulla in vita sua; minacciato di impeachment il Presidente Mattarella. Cosa ha fatto Di Maio 2: litigato con Conte; letto in italiano le veline del Ministero degli Esteri; fatto un partito con Tabacci". "Cerchiamo di recuperare la memoria, il senso delle proporzioni e la dignità. Grazie", conclude Calenda.

Il Governo consenta la raccolta di firme digitali per la presentazione di liste elettorali o cordata per invalidare le elezioni. Marco Cappato rilancia attraverso l'Adnkronos la battaglia per la raccolta di firme digitali e ricorda: "Abbiamo scritto a Draghi lunedì scorso una lettera aperta, chiedendo l'ammissione della raccolta firme per via telematica. Virginia Fiume, presidente di Eumans, è in sciopero della fame da 4 giorni. Stiamo lottando su questo obiettivo per ridurre una discriminazione: chi non è in Parlamento deve raccogliere le firme; chi non è in Parlamento non può coalizzarsi. Così fatte, queste elezioni sono illegali: impediscono ai partiti non rappresentati in Parlamento di stringere degli accordi elettorali; gli impongono la raccolta di firme cartacea per partecipare all'agone elettorale, vietando quella in forma telematica; tutelano da un onere complicatissimo da realizzare ad agosto i partiti già esistenti in Parlamento".

E ancora: "Confidiamo nel frattempo in un intervento del Governo per la legittimazione di questa modalità di raccolta, ma se ciò non avvenisse, se fossimo esclusi a causa di regole incostituzionali dalla competizione elettorale con la lista Democrazia e referendum, faremo ricorso sia in organismi interni che in sedi internazionali e ci uniremo a chiunque condivida questa battaglia", conclude Cappato.

"Di quel Movimento 5 stelle fondato anni fa con tante persone, non è rimasto quasi nessuno. Conte ha accentrato tutti poteri, ne ha fatto un partito autoreferenziale, e Grillo se ne sta accorgendo: sta intervenendo perché non è più il M5s ma il partito di Conte". Così, Luigi Di Maio, leader di Ipf e ministro degli Esteri, a Mezz'ora in più su Rai3. "Credo che da una parte Conte abbia realizzato il suo sogno, ha smantellato il Movimento, fatto un suo partito, e Grillo se ne è accorto un po' in ritardo - ha aggiunto -. Conte ha tutti i poteri fra le mani ma non li sa usare politicamente. Ha perso tutte le elezioni in cui si è presentato come leader e in tutte le partite politiche fatto gravi errori. Ha fatto cadere il governo Draghi e gli altri che ne hanno approfittato si candidano a governare". "Bisogna istituzionalizzarsi per realizzare i punti del programma - ha spiegato ancora Di Maio - poi è iniziato il travaglio interno. Conte era ex premier, ma anziché istituzionalizzarlo l'ha radicalizzato. E questo lo ha isolato. Il partito di Conte è isolato".

"Il nuovo progetto politico con Bruno Tabacci si chiamerà Impegno civico e rappresenta un principio di responsabilità civica evocato ieri da Papa Francesco". Così Luigi Di Maio a In Mezz'ora in più su Rai3. "Una mia candidatura a Modena? Lo smentisco. Non ci sono ancora le coalizioni come si fa a parlare di candidature?".

"Sono due anni e mezzo che mi dite che questo piccolo partito non conta niente ma con questo piccolo partito abbiamo mandato a casa Conte e abbiamo portato Draghi a palazzo Chigi. Io sono quello che l'ha portato. Conte, Salvini e Berlusconi lo hanno mandato a casa un manipolo di persone capaci, riusciremo ad entrare anche nella prossima legislatura avremo la stessa forza con la quale abbiamo mandato a casa Salvini al Papeete e Conte.". Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi intervenendo a 'Mezzora in più'. "Io non sto con Salvini e Meloni né con Fratoianni e Di Maio. Se gli schieramenti sono questi noi andremo da soli. Se al centro ci saranno anche altri a cominciare da Azione, Carlo Calenda ci sta pensando, noi lo rispetteremo. Altrimenti sarà un voto a un piccolo partito che però segnerà anche la prossima legislatura". Poi riguardo alla "dote ai diciottenni" proposta da Letta. "Quando ero segretario del Pd con me la regola era che non si dovevano aumentare tasse", ciò detto la scelta di "aumentare la tassa di successione è folle". Infatti "in alcuni paesi la tassa di successione c'è, ma in quei paesi le tasse sono più basse, e vivendo in un paese dove si pagano troppe tasse si può almeno morire gratis senza tasse di successione?".

"Abbiamo già dimostrato, mentre tutti dicevano 'centrodestra in frantumi' di saper trovare in poche ore un'unità e una coesione che la sinistra non è stata ancora in grado di trovare. L'unità ci sarà anche sul programma. Berlusconi farà da garante sulla politica estera? Assolutamente sì". Così il coordinatore nazionale di FI Antonio Tajani intervenendo a 'Mezzora in più', su Rai3.  "Noi siamo i garanti del centrodestra di una posizione occidentale. Con il centrodestra al governo la politica estera del nostro Paese non cambierà", ha aggiunto Antonio Tajani. "Forza Italia è il centro della coalizione di centrodestra. È sempre stata coerente e lineare. Siamo il gruppo italiano che ha votato insieme a Fdi più testi duri contro l'invasione della Russia. Noi siamo dalla parte della Nato, degli Usa e dell'Occidente senza tentennamenti".

"Ministri e sottosegretari grazie al Movimento, risparmino lacrime di coccodrillo". Così il leader 5S Giuseppe Conte che attacca: "Stop ipocrisia di chi va via, cerchino collocazione ma non rompano le scatole". "Chi va via, giustifica i tradimenti con stessi veleni dei nostri avversari", aggiunge.

Resta nel M5S Alfonso Bonafede, l'uomo che ha 'traghettato' Giuseppe Conte nel Movimento e che resterà fuori dalle prossime politiche per la regola dei due mandati. La conferma arriva dallo stesso ex Guardasigilli, in un post su Fb. "Una premessa importante: questo post non è un post di commiato - scrive -! Non c'è nessun addio da dare né promesse particolari da fare! Uscendo dalla bolla in cui spesso la politica precipita, scopriremo che il cosiddetto nodo del secondo mandato, a prescindere da come la si pensi, è una questione interna al Movimento e molto poco appassionante per gli italiani che hanno problemi seri, forse come mai era accaduto nella storia della Repubblica. Penso sinceramente che si possa fare buona politica sia dentro che fuori dai palazzi. Non c'è nessuna novità".

"Per quanto mi riguarda, già da qualche mese sono tornato allo studio legale che avevo fondato ben prima di entrare in politica. Ogni forza politica decide, attraverso i propri vertici, quali regole darsi… e quelle regole vanno rispettate. Specifico soltanto due punti, visto che, come è ovvio che sia, il mio nome (insieme a quello di alcuni meravigliosi amici con cui ho condiviso l'esperienza parlamentare) è richiamato in questi giorni su quasi tutti i giornali: Non mi sono mai espresso pubblicamente sui doppi mandati per una questione di stile che rivendico (e, al momento, proseguirò su questa linea); Non ho mai chiesto a Beppe o Giuseppe alcuna deroga. E senza alcuna ipocrisia, dico che se mi fosse stato chiesto di ricandidarmi, avrei certamente preso in considerazione la possibilità di proseguire, pur conoscendo le difficoltà in cui si trova il Movimento".

"Perché non ho mai visto i ruoli che ho avuto l'onore di rivestire come "poltrone" comode ma semplicemente come luoghi in cui mantenere le promesse fatte ai cittadini. Sotto scorta, lavorando h24, affrontando tutto e tutti, guardando negli occhi il "gattopardo" in ogni giorno di lavoro! L'obiettivo è sempre stato lo stesso: mantenere le promesse. E, per il rispetto del lavoro che ho portato avanti, non intendo entrare nella logica (certamente rispettabile) del "ritorno tra i cittadini" perché posso dire ad alta voce che non mi sono mai allontanato da loro… anzi, ho portato all'approvazione le "mie" leggi sulla giustizia (la legge Spazzacorrotti su tutte) soltanto grazie alla vicinanza e al sostegno di tanti cittadini che non smetterò mai di ringraziare".

"L'unico voto utile è al Movimento 5 Stelle, manteniamo gli impegni". Lo ha detto Giuseppe Conte in collegamento zoom con centinaia attivisti della Puglia. "Si respira entusiasmo, forza!", ha aggiunto Conte dopo la standing ovation della platea. "Le nostre idee non sono negoziabili, la nostra colpa è rispettare quello che abbiamo detto ai cittadini", ha continuato il leader 5S.

"Carlo Calenda continua a parlare di cose che non conosce: dovrebbe farsi un giro a Piombino per capire quanto sia pericoloso un rigassificatore nel porto della città, del quale, in quattro e quattr'otto, si stanno sbloccando tutti gli iter burocratici e di controllo, senza valutazione dell'impatto ambientale. La stessa fretta si dovrebbe mettere nelle energie pulite, come le rinnovabili, che non dipendono da situazioni geopolitiche e, guarda caso, sono fonti energetiche gratuite: il sole e il vento".

Così in una nota i co-portavoce nazionali di Europa Verde Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, e il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, in risposta a un tweet di Carlo Calenda, che proseguono: "Ricordiamo che per ottenere il via libera per realizzare un impianto eolico finora ci sono voluti in media 5 anni, contro i 6 mesi previsti dalla normativa. Ecco, la proposta che noi facciamo è di sbloccare immediatamente gli oltre 150 GW di energia rinnovabile, tra eolico e fotovoltaico, aumentare l'efficienza della nostra rete di distribuzione elettrica e utilizzare gli accumuli idroelettrici pari a 8 GW. In questo modo produrremmo decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, risolvendo nel contempo il problema dell'abbassamento delle bollette e della dipendenza energetica. Le politiche di Calenda sul clima sono le stesse della destra italiana, quindi Salvini e Meloni, a loro volta ispirate da quelle di Donald Trump", concludono Bonelli, Evi e Fratoianni.

"Discutiamo di quello che volete, ma agli elettori di Azione non possiamo chiedere di votare Di Maio, Bonelli (anti ilva, termovalorizzatori e rigassificatori) e Fratoianni (che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi). Lo scrive Carlo Calenda su twitter. Poi, prosegue: "Abbiamo presentato un'agenda di governo. Fratoianni e Bonelli non la condividono integralmente. Di Maio è la principale ragione per cui abbiamo specificato che ci impegniamo a candidare a posti di governo solo persone con solide competenze. Non si batte la destra senza costruire una prospettiva di governo. Non si costruisce una prospettiva di governo se non si condividono dei contenuti. La stagione del 'tutti contro' è finita perché ha dimostrato di essere fallimentare". Per Calenda "gli elettori chiedono coerenza e serietà. Queste elezioni si possono vincere se, come ha fatto Draghi nel suo discorso al Senato, si è in grado di dire dei sì e dei no e indicare una rotta precisa. Basta aperture ai 5S, basta raccattarsi i 5S. Chiarezza di contenuti e coraggio".

"Roberto Fico con il Pd? Si leggono oggi ricostruzioni del tutto inventate, senza alcun ancoraggio alla realtà. False, dunque. Nessun contatto, nessun corteggiamento, nessun coinvolgimento". È quanto precisano fonti del Nazareno.

"25 settembre. Chi sceglie il PD sceglie più tasse, chi sceglie la Lega sceglie la Flat Tax al 15% e la Pace Fiscale. Chi non sceglie, poi non si lamenti". Lo scrive su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini.

"La sinistra apre la campagna elettorale candidando Di Maio e parlando di tasse. La destra di Salvini e Meloni la conosciamo: sovranisti e populisti. C'è un mondo che chiede di votare altro. Noi ci siamo #TerzoPolo". Lo scrive su Twitter il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

"Il mio appello alle forze che vogliono essere un nuovo baricentro riformista per il Paese: uniamoci e facciamo una scelta generosa e audace, essere insieme l'ago della bussola, non cedere alle polarizzazioni, portare l'Italia verso il futuro di progresso e di speranza che merita". Così Elena Bonetti di Italia viva su Fb.

"Non ci ho dormito diverse notti, sono state giornate di grande sofferenza, alla fine mi sono detto: prima del partito viene il bene del Paese". Lo dice a Repubblica il ministro ai Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà spiegando la scelta di lasciare M5s dopo 12 anni. "Alla fine mi sono sentito un estraneo nel mio stesso gruppo e ho preso la decisione".

"Ora sono concentrato sui lavori parlamentari della prossima settimana, l'ultima effettiva per Camera e Senato. Sul decreto aiuti ci sono ancora 14 miliardi stanziati", "poi cercherò di poter comprendere il da farsi parlando con la mia famiglia. Penso occorra aiutare il Paese a non perdere il lavoro fatto, continuando ad avere una visione internazionale, di progresso e diritti civili. E per questo serve un impegno da parte delle persone. Per non consegnare il Paese alle destre serve l'impegno di tutti, il campo è quello delle forze progressiste", conclude D'Incà.

Crede che sia un errore "dividere il campo dell'alternativa", invita tutti "alla riflessione" e sulla spaccatura tra Conte e il Pd ribadisce che "l'avversario è la destra, dividendo il campo dell'alternativa la stiamo favorendo". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, su elezioni e alleanze. "Bisognerebbe evitare di lasciare alla destra una prateria nei collegi - sottolinea - voglio essere chiaro, non si tratterebbe di fare alleanze o coalizioni. La legge elettorale prevede solo apparentamenti".

Parlando di Calenda e Renzi, poi, precisa: "Non mi piace il gioco della torre - commenta - penso però che la fragilità del sistema politico italiano ha fatto esplodere troppi personalismi e a volte persino narcisismi. Io su questo terreno non voglio starci". Così spiega la sua linea: "Con la comunità di Articolo Uno abbiamo deciso di costruire la lista Democratici e Progressisti, di cui siamo cofondatori e che è il fatto nuovo di questa campagna elettorale". "Stare insieme al Pd e ad altre forze nella lista Democratici e Progressisti - spiega - è solo il primo passo". Secondo Speranza, "bisogna costruire una forte agenda sociale, partire dai salari, dal potere di acquisto dei redditi più bassi, dalla difesa della scuola, della sanità pubblica e dell'ambiente. Vogliamo un programma coraggioso".

E l'agenda Draghi? "Era un compromesso tra forze politiche diverse. Noi abbiamo bisogno di un'agenda fortemente sociale e radicalmente alternativa alla destra. Questa destra è un pericolo per l'Italia".